giovedì 3 agosto 2017

Voloeizzare i teatri di tradizione in Formiche mensile agosto

C’è una buona notizia per le
fondazioni liriche: dopo gli anni
della crisi, il pubblico di opera,
sinfonica e balletto si impenna.
Lo rivela Classic voice. Secondo
i dati pubblicati dal mensile,
le fondazioni supereranno i
2,5 milioni di spettatori, circa
185mila in più rispetto al 2015
e 327mila rispetto al 2014. In
quasi tutte le principali istituzioni
musicali, il pubblico cresce
come non accadeva da anni. In
testa alla classifica dei rialzi ci
sono l’Opera di Firenze, con
quasi 60mila spettatori in più, e
il San Carlo di Napoli, con quasi
50mila. Seguono il Petruzzelli
di Bari (+42mila), il Lirico di
Cagliari (+41mila) e il Massimo
di Palermo (+22mila). Inoltre, al
Petruzzelli di Bari si registra un
clamoroso exploit sul numero
di abbonati, quasi raddoppiato
(+91,1%). Alla Scala, il pubblico
del 2016 aumenta rispetto
al 2014 (+81mila), ma cala
rispetto al 2015, annata ricca
per via di Expo. Presenze stabili
al Regio di Torino, al Carlo
Felice di Genova e alla Fenice di
Venezia. Unica flessione importante
a Verona, dove tra l’Arena
e il Filarmonico si perdono circa
40mila spettatori.
Quasi in parallelo all’inchiesta
di Classic voice è arrivata
una proposta di un gruppo di
giovani melofili di Bologna,
Venezia, Verona, Genova e
Palermo, che si sono associati e
hanno redatto OperaMaxima,
un progetto che non fa perno
sulle fondazioni, poche e non
connesse al territorio, ma sui
teatri di tradizione (29 ad oggi)
abbastanza ben distribuiti. Numerosi
teatri di tradizione sono
collegati in circuiti in modo che
in ciascuna città avvengano due
o tre rappresentazioni di un
titolo; ciascuna è un evento, i
teatri sono sempre affollati, non
ricevono sovvenzioni globali ma
una sovvenzione per ogni spettacolo
sulla base di parametri
chiari e di spese effettivamente
sostenute. Sono inoltre maggiormente
accessibili ai giovani, dati
i prezzi dei biglietti più bassi
di quelli delle fondazioni. La
proposta non chiede finanziamenti
e aiuti, ma un ruolo più
attivo del ministero nel coordinare
i programmi dei teatri di
tradizione per evitare che un
titolo popolare appaia un anno
in cinque teatri di tradizione e
scompaia poi per diverse stagioni.
Spesso c’è maggiore innovazione
e maggiore attenzione
alla musica contemporanea nei
teatri di tradizione. Opere di
grande livello internazionale
come The Death of Klinghoffer
di John Adams o Il tempo
sospeso del volo di Nicola Sani
sono grandi successi internazionali
che in Italia hanno
trovato ospitalità unicamente
in teatri di tradizione ma non
si sono mai visti in quelli delle
fondazioni.
Un esempio attualissimo è
l’opera lirica Ettore Majorana.
Cronaca di infinite scomparse,
di Roberto Vetrani. Uno spettacolo
interamente creato da
professionisti under 35, dalla
stesura del libretto, alla composizione
musicale, al librettista e
regista (Stefano Simone Pintor),
allo scenografo e costumista
(Gregorio Zurla) prodotto,
per l’apertura della stagione
2017/2018 di OperaLombardia,
il brand che raggruppa in un
unico grande cartellone d’opera
i cinque teatri di tradizione
della Lombardia (Fondazione
Donizetti di Bergamo, Teatro
grande di Brescia, Teatro sociale
di Como, Teatro Ponchielli
di Cremona e Teatro Fraschini
di Pavia) a cui si aggregano il
Teatro di Magdeburgo e quello
di Valencia. Un titolo, quindi,
molto atteso nel resto d’Europa.
Il resto della stagione è
composto da titoli noti al grande
pubblico anche in coproduzioni
con teatri stranieri.
di Beckmesser
Valorizzare i teatri di tradizione
PALCHI E PLATEE
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