mercoledì 11 gennaio 2017

Ricordi di una signora amica in Tempi 11 gennaio



Ricordi di una signora amica
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gennaio 11, 2017 Giuseppe Pennisi
Carla Maria Casanova, che, da giornalista di classe per 60 anni, ha frequentato i migliori teatri italiani
copertina-gesto-piatto-rgb-500x500Una delle più belle commedie di Giuseppe Patroni Griffi era intitolata ‘In memoria di una Signora amica’ e si svolgeva nella Napoli dell’immediato dopoguerra. Questa nota invece riguarda i ricordi di una vera Signora amica, Carla Maria Casanova, che, da giornalista di classe per 60 anni, ha frequentato i migliori teatri italiani, principalmente del centro-nord, e continua ad essere ancora attiva su varie testate. Ha scritto una importante biografia (Il Gesto e la Musica – 60 anni di giornalismo a tu per tu con i più grandi – Zecchini Editore pp. 550 Zecchini Editore) che tratta principalmente di musica (e specialmente di opera lirica e di personaggi di quel mondo con ha intrattenuto rapporti stretti ed amicali), ma che in effetti è molto di più: è uno sociologico culturale di come l’Italia che si usava chiamare ‘borghese’ è evoluta e cambiata dalla seconda metà del Novecento al primo scorcio di ventunesimo secolo.
Carla Maria Casanova, nata a Monza, da padre italiano e da madre belga fa parte della borghesia europea, non solo italiana. È la borghesia che studia (ha una laurea in architettura, caratteristica rara per una giovane che vuole dedicarsi al giornalismo), che si impegna in modo operoso (ha sempre lavorato sin da giovane come critico musicale per testate di prestigio) ma anche sociale (è presidente dell’Associazione professionale delle Donne Giornaliste- l’organismo che più ha combattuto e combatte per la parità di genere nella professione), ha scritto libri che hanno meritato importanti premi. Cattolica (anche se non lo mette in mostra) è impegnata da anni nel volontariato sociale. Tutte caratteristiche di quella ‘buona borghesia che oggi sembra essersi dileguata.
Quindi, il suo libro è più di una biografia personale e professionale e di racconti della sua interazione con la Callas, la Tebaldi, la Scoto, la Ricciarelli, la Valentini Terrani, la Fracci, Del Monaco, Pavarotti, Muti, Nureyev, Gavazzeni, Domingo , Pizzi, Flórez, Michiello, Kauffìmann (per non citare che gli incontri ricordati in copertina) e tanti altri, ma la storia dell’evoluzione della borghesia dell’Italia del centro nord, letta in trasparenza tramite interviste, recensioni, appunti e più di cinquanta anni di professione giornalistica dalla linotype ed i demafonisti al wed.
È un volume di grande interesse e stimolo non sono per i musicologi e per i giornalisti in generale, ma per tutti coloro che un tempo venivano chiamate ‘le persone colte’, categoria a cui la nostra vera Signora amica certamente appartiene.

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