martedì 6 dicembre 2016

“Senza sangue”, ecco il perdono secondo Eötvös im Avvenire del 7 dicembre

Roma.
“Senza sangue”, ecco il perdono secondo Eötvös
Peter Eötvös è uno dei maggiori compositori e direttore d’orchestra contemporanei: fonde la cultura musicale ungherese (soprattutto Bartók) con quelle tedesca e francese; il suo teatro in musica, molto rappresentato all’estero, rinuncia a tentazioni de-costruzioniste per recuperare i principali modelli della tradizione novecentesca con particolare attenzione a Berg, Zimmermann e Ligeti. Si è dedicato alla musica dello spirito come indicato dal suo grandioso Halleluja, Oratorio Balbubum, presentato in prima mondiale l’estate scorsa al Festival di Salisburgo, e al concerto di proprie composizione sacre nella Chiesa dell’Università sempre a Salisburgo.
I lavori teatrali di Eötvös hanno relativamente poca circolazione in Italia, dove la musica contemporanea ha poco spazio al di fuori dei festival ad essa dedicati. È un buon augurio , quindi, che, nella stagione sinfonica in abbonamento, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia abbia inserito Senza Sangueun’opera in un atto per orchestra e due solisti su libretto di Mari Mezei, tratta da un racconto di Alessandro Baricco. L’opera, che ha debuttato a Colonia nel 2015, è stata vista, tra l’altro, ad Avignone, a New York, Budapest ed Amburgo quasi sempre in forma scenica. La vicenda è semplice. Cinquant’anni prima dell’alzata del sipario, durante una guerra civile, una bambina, nascosta in una botola, è stata risparmiata da uno dei tre componenti di un commando, un giovane che ha avuto pietà di lei. Nel lungo lasso di tempo, la donna ha avuto una vita complessa ma realizzata. Gli altri due componenti del commando sono morti in circostante oscure. La donna, alla ricerca del terzo componente, lo ritrova, a 72 anni, piccolo commerciante in un paesino. Gli narra brani della sua vita. L’uomo pensa che la donna cerchi vendetta. Lei lo perdona. Grande successo. Da rivedere e meditare.
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All’Accademia di Santa Cecilia è andata in scena l’opera del compositore magiaro tratta dal romanzo di Baricco

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