sabato 2 gennaio 2016

Cecilia Bartoli in West Side Story in Tempi 2 gennaio

Cecilia Bartoli in West Side Story

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gennaio 2, 2016 Giuseppe Pennisi
Cecilia Bartoli è non solo una cantante nota per l’abilità con cui gestisce la propria voce e la sua capacità di recitazione ma anche una manager di rango
Cecilia Bartoli in West Side StoryCecilia Bartoli è non solo una cantante nota per l’abilità con cui gestisce la propria voce e la sua capacità di recitazione ma anche una manager di rango: dal 2012 dirige il festival di Pentecoste di Salisburgo con tanto successo che il suo incarico è stato esteso fino al 2021. Lo ha trasformato in un festival tematico: è breve ma attorno ad una figura di donna. Di norma l’opera principale è ripresa al Festival estivo di Salisburgo.
Il Festival di Pentecoste del 2016 (13-18 maggio) ha come tema l’amore-senza-fine di Giulietta e Romeo. Cecilia Bartoli ha scelto un’opera rara Giulietta e Romeo di Nicola Antonio Zingaretti del 1796 (non i più noti lavori di Bellini e di Gounod), un adattamento recente americano di Ben Power (A Tender Thing) della tragedia di Shakespeare e li contrapporre a West Side Story di Leonard Berstein e Stephen Sondheim Lei ne sarà protagonista, con Norman Reinhardt nel ruolo di Tony. La regia è affidata a Philip Wm. McKinley, scene e costumi George Tsypin. Si seguirà la coreografia originale di Jerome Robbins. La messa in scena avverrà nell’enorme spazio molto speciale della Felsenreitschule, il magnifico spazio della cavallerizza del Principe Arcivescovo. Le luci saranno allestite da Patrick Woodroff, che in passato ha lavorato con Michael Jackson e the Rolling Stones, In buca Gustavo Dudamel con l’orchestra venezuelana Simon Bolivar.
Conosco Cecilia Bartoli da una trent’anni d’anni, da quando mi trovai per caso a divedere con lei un palco una sera al Teatro dell’Opera di Roma. E’ naturale chiederle ‘Perché Maria (l’eroina di West Side Story), dopo Cleopatra, Norma, Cenerentola e Iphigénie, le protagoniste dei suoi precedenti festival a Salisburgo?’ In primo luogo, sono tutte donne, così come il Direttore del Festival dove le loro vicende vengono messe in scena. In quanto donna per le prima volta in questa posizione intendo sottolineare aspetti. Ciascuna di esse mostra caratteristiche spiccatamente femminili. Dato che attraverso i secoli gli artisti sono stati principalmente uomini, credo che impariamo molto vedendo vicende, temi e problemi dalla prospettiva femminile.
Perché affronta il ruolo di un’adolescente? Il libretto e la musica sono fantastici. ‘West Side Story’ è uno dei lavori migliori per il palcoscenico del ventesimo secolo. Amo l’energia, il ritmo, il temperamento latino del lavoro, il dialogo brillante ed anche il dolore commovente con cui il lavoro termina. Ne ho conosciuto le canzoni per tutta la vita. Dopo tante eroine, dee, regine e principesse – tutte dei tempi antichi – adoro essere quella che sono: una ragazza semplice piena di sogni. In effetti lo ero da giovane ed, in fondo al cuore, lo sono ancora adesso
Il pubblico la vedrà per la prima volta in un genere differente dall’opera? Come reagirà? Non considero ‘West Side Stoey’ una commedia musicale. E’ simile a ‘Candide’, in un territorio in cui si incontrano opera, operetta e commedia musicale, incorporano anche tendenze del jazz e della musica leggere, ma anche di musica classica. L’orchestrazione è molto complessa e le parti vocali richiedono una formazione operistica. Lo stesso Bernstein produsse un disco in cui i ruoli principali erano affidati a Kiri Te Kanawa, José Carreras, Tatiano Troyanos e Marylin Horne, i maggiori cantanti lirici dell’epoca. Tatiana Troyanos era cresciuta in un quartiere ruvido non molto differente da quello di ‘West Side Story’. Per diversi anni, poi, in Europa Centrale le differenze tra generi non erano così nette come lo sono oggi.
Cosa la ha portata a scegliere West Side Story?
Il tema del Festival è Romeo e Giulietta, un tema eterno sull’utopia dell’amore che cerca di superare confini sociali, ma fallisce. E’ tema particolarmente sentito dai giovani mentre il mondo degli adulti è incastonato in regole e prassi. Inoltre in ‘West Side Story’ questo tema è inquadrato in un contesto più generale di ruolo di genere, di integrazione, di differenze sociali, di rispetto reciproco.
Il film ed il disco menzionato sono pietre miliari nella lettura di West Side Story. Cosa aggiungerà lo spettacolo di Salisburgo?
Nel film gli interpreti erano attori, doppiati da cantanti lirici. Il disco non aveva azione scenica. A Salisburgo, gli interpreti saranno cantanti lirici e vogliamo seguire meticolosamente la partitura di Bernstein, utilizzando tutta la sua ricchezza, e tenendo sempre presente che si tratta di un lavoro teatrale. Abbiamo il team ideale per farlo.

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