sabato 5 dicembre 2015

Italia, il regno della musica contemporanea in Avvenire 6 dicembre



Italia, il regno della musica contemporanea
L’Italia è diventata uno dei centri più importanti di musica contemporanea, Roma è considerata, con Berlino e Parigi, una delle tre capitali della musica “colta” o “alta” d’oggi. In termini puramente quantitativi, si suonano tante ore di musica contemporanea a Roma quante a Berlino, e più che a Parigi. L’offerta a Roma è più diversificata che altrove a ragione di numerosi istituti di cultura ed accademie straniere, che hanno aperto porte e borse di studio a musicisti di tutto il mondo. Soprattutto, a differenza di Parigi dove domina l’Ircam (istituto di musica elettronica creato da Pierre Boulez) e dalla Germania (dove è ancora molto forte l’orma costruttivista di Darmstadt), a Roma si confrontano liberamente varie tendenze nella più completa libertà stilistica. È in corso fino al 19 dicembre una delle manifestazioni più importanti: il 52° festival dell’associazione Nuova Consonanza. Propone un intreccio di vari generi articolati in sedici concerti, incontri, conferenze, un seminario e un concorso di composizione. Per avere un’idea del rilievo internazionale della manifestazione, si pensi che una decina di anni fa, tagliati all’ultimo momento i contributi pubblici, una cordata di ambasciata ed istituti di cultura stranieri intervennero con le loro risorse perché la manifestazione si tenesse; e si tenne. Altro festival che ha assunto rilievo mondiale è quello di musica elettronica ed elettroacustica nel conservatorio di Santa Cecilia. Sull’arco di tutto l’anno si estende il programma della fondazione Scelsi nel palazzetto che fu del compositore. La domanda è tale che da alcuni anni, l’accademia di Santa Cecilia e “Musica per Roma” tengono una serie di concerti di musica contemporanea al Parco della Musica. Lo stesso Teatro dell’Opera ha chiuso con successo la stagione 2014-2015 con due opere del Novecento, inaugurato quella 2015-2016 e annunciato per il maggio un festival di teatro in musica contemporanea. Anche i programmi dell’Accademia filarmonica romana danno sempre maggiore spazio a nuove produzioni – una di musica sacra commissionata per il Natale.
Oltre alle iniziative italiane, occorre tener conto di quelle di istituzioni straniere l’Accademia di Francia a Roma a Villa Medici, che ogni anno ospita due festival di musica contemporanea, l’Istituto tedesco di cultura a Villa Massimo, che ha concerti di musica elettronica articolati su tutto l’anno, l’American academy a Villa Aurelia, il Forum austriaco di cultura, il Goethe-Institut, l’Istituto polacco di Roma, la sede romana del Centro Zkm di Karlsruhe, per non citarne che alcuni. Altre città stanno seguendo questo percorso. Due esempi: al Nord, “Milano Musica” ha già tenuto il suo festival 2015 e al Sud al Teatro Massimo di Palermo è ripreso il “Festival di Nuove Musiche”, che si riallaccia alle “Settimane internazionali di nuova musica” che negli anni Settanta resero Palermo uno dei centri internazionali di riferimento della cosiddetta avanguardia post-darmstadtiana.

 

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