sabato 14 marzo 2015

Duecento repliche di un’opera. Per Expo in Artribune 13 marzo



Duecento repliche di un’opera. Per Expo

Siamo il Paese dove, alla fine del XVI secolo, nacque l’opera lirica. È quindi cosa buona e giusta che Expo abbia commissionato del teatro in musica. Qui vi raccontiamo cosa e come.

Scritto da Giuseppe Pennisi | venerdì, 13 marzo 2015 · 0
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Milo, Maya e il giro del mondo - photo Lucrezia Roda Accademia Scala
Milo, Maya e il giro del mondo – photo Lucrezia Roda Accademia Scala
Il 19 febbraio vi abbiamo parlato de Le Ventre de Paris, vista in anteprima a Venezia ma che sarà a giugno a Milano e successivamente a Parigi (sia all’Opéra Comique che al Théâtre de Bouffes du Nord) e Lisbona. Ma c’è un’enorme attesa anche per C02, commissionata appositamente dalla Scala a uno dei maggiori compositori italiani, Giorgio Battistelli: il debutto è il 16 maggio.
Mentre, per ora, Le Ventre de Paris ha una ventina di repliche e CO2 appena sei, un lavoro di un compositore giovane, con una librettista giovane e con una regia giovane, programma duecento repliche; 140 in Italia (il tour è iniziato il 23 febbraio a Como), dove toccherà 26 città (tra cui ovviamente Roma e Milano) e una sessantina all’estero. Lo spettacolo è coprodotto dallo AsLiCo di Como con l’Opéra Royal de Wallonie, in Belgio, l’Opéra de Rouen – Haute Normandie in Francia e il Theater Magdeburg in Germania, dove le repliche si protraggono sino al 6 giugno 2016. Sembra siano già stati staccati 140mila biglietti. Non solo: un partner è il Teatro di Tenerife, che porterebbe l’opera alle Canarie. E c’è un crescente interesse da parte di teatri nord-americani, asiatici e australiani.
Un vero boom: prima ancora di andare in scena, sulla base del libretto e della partitura (da definirsi neoromantica e molto melodic), ha vinto il Premio Fedora – Rolf Liebermann per l’Opera 2014, riconoscimento che prende il suo nome da un’organizzazione non profit con lo scopo di supportare l’innovazione e i talenti emergenti nel campo della musica lirica e del balletto.
Milo, Maya e il giro del mondo - photo Lucrezia Roda Accademia Scala
Milo, Maya e il giro del mondo – photo Lucrezia Roda Accademia Scala
Milo, Maya e il giro del mondo è composta dal giovane maestro Matteo Franceschini su libretto di Lisa Capaccioli, nel quadro di Opera Domani, un progetto dell’AsLICo per avvicinare i giovani al teatro in musica e quest’anno sui temi di Expo. Un progetto di teatro musicale preceduto da percorsi didattici per le scuole, un approccio pratico all’opera lirica e alla musica contemporanea, attraverso una storia accattivante che diventa uno spettacolo musicale a cui il pubblico è chiamato a partecipare dalla platea, cantando alcune brevi arie e interagendo con semplici oggetti costruiti a scuola.
L’azione si svolge in una metropoli, in una giornata di giugno, dopo l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze estive. Milo vuole invitare Maya a uscire ma è sopraffatto da Gian Gianni, il bullo della scuola. I due si contendono l’attenzione della ragazza: Gian Gianni le propone di andare in vacanza con lui e i suoi genitori. Milo invece promette a Maya di portarla a fare il giro del mondo con soli venti euro. Gian Gianni lo deride, anche perché Milo è un ragazzo povero, ma la sua proposta è talmente bizzarra che Maya, che è una ragazza molto curiosa, accetta. I due partono in bicicletta per il loro viaggio, inseguiti da Gian Gianni sul suo motorino. L’avventura inizia: ogni quartiere della città rappresenta un continente nel quale i ragazzi trovano un ristorante dove assaggiare piatti tipici, ma soprattutto possono entrare in contatto con una nuova cultura. Gian Gianni li pedina e i suoi tentativi di boicottare e rovinare l’atmosfera della serata sono fra i passaggi più divertenti dell’opera. L’opera e il viaggio si chiudono con un dessert americano accompagnato da un happy end e dalla promessa dei protagonisti di viaggiare nuovamente insieme.
Milo, Maya e il giro del mondo - photo Lucrezia Roda Accademia Scala
Milo, Maya e il giro del mondo – photo Lucrezia Roda Accademia Scala
Comporre per un pubblico giovane è sempre una sfida creativa molto interessante”, dice Matteo Franceschini, “che impone un confronto con problematiche compositive nuove e tutt’altro che semplici. I ragazzi sono curiosi per definizione. L’obiettivo (e credo, in senso più generale, anche la responsabilità di un artista) è di alimentare questa curiosità, considerandola un punto di partenza La mia ricerca in risiede nella molteplicità dei livelli di fruizione e lettura dell’opera. Chi possiede una conoscenza musicale di un certo livello, all’ascolto può dimostrare soddisfazione e interesse esternando una curiosità nello scoprire ed approfondire la scrittura dell’opera, le modalità strumentali, toccando con mano la ricerca alla base della composizione. Al tempo stesso”, continua Franceschini, “chi è meno conoscitore non deve rimanere disorientato, bensì avvertire qualcosa che lo colpisca nel suono, nel gesto e nella ‘teatralità’ della partitura. Per una ricerca di questo tipo, il teatro musicale rappresenta il luogo più fertile. Nello specifico, mi interessa particolarmente sviluppare una drammaturgia dell’immaginazione e dell’interpretazione. Amo poter creare un dramma che travolga la percezione e i sensi del pubblico, che tolga la certezza di ciò che accadrà, e di conseguenza disilluda le aspettative. Il viaggio immaginario di Milo e Maya accarezza mondi musicali diversi, filtrando le varie suggestioni e sviluppando un approccio analitico con la musica popolare; la partitura cerca di scovare un folclore ‘fuori dal tempo’, di far coesistere nell’opera culture differenti, dove le diversità d’espressione possa esprimersi attraverso la molteplicità dei modi di esecuzione”.
Giuseppe Pennisi
Milo, Maya e il giro del mondo - photo Lucrezia Roda Accademia Scala
Milo, Maya e il giro del mondo - photo Lucrezia Roda Accademia Scala
Milo, Maya e il giro del mondo - photo Lucrezia Roda Accademia Scala
Milo, Maya e il giro del mondo - photo Lucrezia Roda Accademia Scala

Milo, Maya e il giro del mondo - photo Lucrezia Roda Accademia Scala
Milo, Maya e il giro del mondo - photo Lucrezia Roda Accademia Scala
Milo, Maya e il giro del mondo - photo Lucrezia Roda Accademia Scala
Milo, Maya e il giro del mondo - photo Lucrezia Roda Accademia Scala

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