venerdì 13 febbraio 2015

Poppea dimentica la sua brama di potere in Milano Finanza 14 febbraio



Poppea dimentica la sua brama di potere
di Giuseppe Pennisi  

Claudio Monteverdi era quasi ottantenne e maestro di cappella della Basilica di San Marco quando, con un gruppo di giovani collaboratori (principalmente Francesco Cavalli) mise in scena con L'incoronazione di Poppea una spietata scalata al potere. Lo spettacolo è ora alla Scala di Milano fino al 27 febbraio e la rilettura dell'opera è stata affidata al talentuoso regista Bob Wilson.
http://static.milanofinanza.it/artimg/2015/032/1962225/small/o1-img900194.jpgLo spregiudicato cammino che Poppea intraprende per giungere alla potestà assoluta utilizza l'eros per superare ostacoli sconfiggendo potenziali avversari, e costringendoli al suicidio e all'esilio. Un quadro impressionante della lotta politica nella Venezia del Seicento, attualissimo ancora oggi. Non trapela però questo messaggio dallo spettacolo coprodotto con l'Opéra di Parigi. Per circa tre ore e mezzo il regista e i suoi collaboratori mostrano elegantissimi tableaux vivents, molto belli da vedere ma distanti dal crudo libretto di Giovan Battista Busenello. Nonostante l'ottima squadra di cantanti e strumentisti affidata a Rinaldo Alessandrini, ne soffre anche la musica: un lento ricamo madrigalesco con alcune belle arie, come per esempio l'addio a Roma di Ottavia, impersonata da Monica Bacelli e il grandioso duetto finale tra Poppea (Miah Persson) e Nerone, il tenore Leonardo Cortellazzi in un ruolo scritto per un castrato e di norma affidato o a un contralto o, abbassando un paio di ottave, a un baritono. (riproduzione riservata)

Nessun commento: