sabato 28 febbraio 2015

EXPO,CIBO E MUSICA in Formiche mensile marzo



EXPO,CIBO E MUSICA
Beckmesser
In dicembre, in questa rubrica, ricordammo che soltanto il Teatro alla Scala ha ricordato la ricorrenza del venticinquennale della caduta del muro di Berlino, inaugurando la stagione con Fidelio, opera che è un vero e proprio alla libertà. Sempre La Scala ha commissionato , in occasione dell’Expo, un’opera a Giorgio Battistelli: CO2 interamente dedicata ai temi della nutrizione e dell’ambiente, argomento centrale dell’Expo.
Pochi, però, hanno notato un’iniziativa egualmente importante, e forse ancora di più in quanto finanziata unicamente da filantropia privata. Ha debuttato a Venezia in marzo, sarà a Milano in giugno- momento clou dell’Expo per andare , poi, al Théâtre des Bouffe du Nord a Parigi ed anche altrove. Insomma , un modo di portare in giro per l’Europa l’Expo dedicata al cibo ‘recitar cantando’.
Di cosa si tratta? Di uno spettacolo intitolato Le Ventre de Paris. Un solo legame, molto labile con il trucido romanzo di Emile Zola del 1873 (oggetto di varie riduzioni cinematografiche ed anche di un’opera lirica di non grande successo). Il romanzo si svolge interamente alle Halles, i mercati generali di Parigi costruiti tra il 1854 ed il 1870. In effetti, al di là delle intricate ed intrecciate vicende, Le Ventre de Paris è una metafora che fa riferimento all’abbondanza di cibo ai mercati generali, ed alla bellezza di donne ‘grassocce’, ma anche alle miseria nei bassifondi e nelle periferie. E’ organizzato dal Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française, che ha come vocazione la riscoperta del patrimonio musicale francese del grande Ottocento (1780-1920). Ricerca ed editoria, programmazione e diffusione internazionale di concerti, sostegno alla registrazione discografica, queste le principali attività del Palazzetto Bru Zane, il quale ha aperto le sue porte nel 2009 ed ha , oltre ad una vasta produzione di opere e concerti non solo a Venezia ma in tutta Europa (ad esempio il Politeama Rosselli di Trieste, il Teatro Comunale di Vicenza,  Teatro dell’Opera di Versailles al Prinzregent Theater di Monaco all’Opéra Comique di Parigi, al Theater am der Wien di Vienna) , anche un’importante attività filologica e  numerose pubblicazioni al suo attivo.
Il tema de Le Ventre de Paris , visto dal Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique è gastronomia, vino e musica. Non che si banchetti a teatro (anche un tempo lo si faceva ed i retropalchi venivano impiegati anche per attività più intime) ma il tema ha attraversato la storia della musica nelle forme più diverse. Molta attenzione nell'Ottocento francese (quando la gastronomia ed i vini di Francia conquistarono il primato mondiale)-, dalla semplice canzone conviviale popolare alla grande scena operistica. Al di là del facile successo legato a una musica dalla presa immediata, il tema del cibo veicola un immaginario molto più sottile di quanto non sembri. Il banchetto del grand opéra presenta un uomo posseduto dalla dissolutezza: l’'abbondanza alimentare è simbolo di ricchezza e di potere. La sua rappresentazione approfondisce il divario tra le classi sociali, rammentando al povero la sua condizione e destando in lui desiderio e gelosia, che lo condurranno –in Zola e Balzac  – al crimine o al suicidio. È proprio durante feste e banchetti che, sul proscenio, vengono tramate quelle cospirazioni che provocheranno poi il dramma.Nell’operetta, come nella canzone popolare, spesso il tema del cibo si affianca a particolarismi nazionali o regionali. Allo stesso modo, a ciascuna classe sociale e a ciascun mestiere corrisponde un regime alimentare ben preciso: l’'immagine del militare ubriaco è, in questo senso, la più comune. Autori come Offenbach o Hervé sanno abilmente servirsi di certi simboli legati all’alimentazione per mettere in caricatura personalità in vista. Infine, al tema del cibo è associato un insieme eteroclito di oggetti, strumenti di prima necessità come il coltello. Le Ventre de Paris, nella versione veneziana, è costruito su musica di operette. Esalta, quindi, il lieto ed il bello del nesso tra cibo , vino e musica. Come speriamo farà l’Expo.
 
 

Nessun commento: