lunedì 9 febbraio 2015

Che succede all’Opera di Roma in Formiche 8 febbraio



Che succede all’Opera di Roma
08 - 02 - 2015Giuseppe Pennisi Che succede all'Opera di Roma
Due belle notizie per un melofilo non più giovane. La prima riguarda Le Nozze di Figaro, un nuovo (e probabilmente costoso) allestimento per la concertazione di Riccardo Muti. Il Teatro dell’Opera non rispolvera la produzione con regia e scene di Luchino Visconti (messa in scena, l’ultima volta, circa un quarto di secolo fa), ma porta a Roma dal 21 maggio quella di Giorgio Strehler, concepita inizialmente per il teatrino della Reggia di Versailles. La vidi nel lontano 1976 a Washington, portata nella capitale americana non dalla Scala ma dall’Opéra di Parigi in omaggio al bicentenario dell’indipendenza americana.
Le nozze di figaro_Bozzetto di Ezio Frigerio_Fondazione la Scala
Le nozze di figaro_Bozzetto di Ezio Frigerio_Fondazione la Scala
Roland Böer_Dir. Le Nozze di Figaro_foto CARLO COFANO
Roland Böer_Dir. Le Nozze di Figaro_foto CARLO COFANO
Nozze di Figaro_Strehler_Scatti di Brescia e Amisano © Teatro alla Scala_ 2012
Nozze di Figaro_Strehler_Scatti di Brescia e Amisano © Teatro alla Scala_ 2012
Figurino 2di Emanuel Ungaro per Carmina Burana_Opera di Roma
Figurino 2di Emanuel Ungaro per Carmina Burana_Opera di Roma
Figurino di Emanuel Ungaro per Carmina Burana_Opera di Roma
Figurino di Emanuel Ungaro per Carmina Burana_Opera di Roma
Le nozze di figaro_Bozzetto di Ezio Frigerio_Fondazione la Scala
Le nozze di figaro_Bozzetto di Ezio Frigerio_Fondazione la Scala
Roland Böer_Dir. Le Nozze di Figaro_foto CARLO COFANO
Roland Böer_Dir. Le Nozze di Figaro_foto CARLO COFANO
Nozze di Figaro_Strehler_Scatti di Brescia e Amisano © Teatro alla Scala_ 2012
Nozze di Figaro_Strehler_Scatti di Brescia e Amisano © Teatro alla Scala_ 2012
Figurino 2di Emanuel Ungaro per Carmina Burana_Opera di Roma
Figurino 2di Emanuel Ungaro per Carmina Burana_Opera di Roma
Figurino di Emanuel Ungaro per Carmina Burana_Opera di Roma
Figurino di Emanuel Ungaro per Carmina Burana_Opera di Roma
Le nozze di figaro_Bozzetto di Ezio Frigerio_Fondazione la Scala
Le nozze di figaro_Bozzetto di Ezio Frigerio_Fondazione la Scala
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Una produzione deliziosa in cui sfavillano Gundula Janowitz, Lucia Popp, Frederica von Stade, José Van Dam ed altri, con la concertazione di Sir Georg Solti. Una vera delizia: scene semplicissime (pensate per Versailles) con il minimo di attrezzeria, ma ogni atto di un delicato colore differente. Spettacolo da vedere e rivedere e da assaporare come un frizzante bicchiere di champagne.
Incantò una Washington che nell’anno del bicentenario dell’indipendenza, nella Opera House, ospitò oltre alle due compagnie “in residenza” (la Washington Opera e la City Opera) ed alle abituali Metropolitan Opera e New York City Opera, la Scala, il Bolshoi, l’Opéra di Parigi e la Deutsche Oper, Berlin (per due settimane a ciascuna compagnia), offrendo a chi vi risiedeva un’annata ineguagliabile. Anche in quanto ogni teatro venne con il meglio che poteva offrire, tra cui le ineguagliabili Nozze di Figaro.
Altra chicca è il dittico di balletti Le chant du rossignol e Carmina Burana che debutta sabato 14 febbraio. Sul podio il Maestro David Coleman, maestro del Coro Roberto Gabbiani. I Carmina Burana, il capolavoro di Carl Orff, vanno in scena con le coreografie di Micha van Hoecke, le scene di Emanuel Ungaro e Carlo Savi  con i costumi di Emanuel Ungaro. Il grand couturier italo-francese porta nella danza il suo stile, l’eleganza raffinatissima di un maestro che vive, quando si occupa di costumi di scena, un passaggio quasi “naturale”, visto che l’alta moda ha sempre un aspetto teatrale. Emanuel Ungaro per i Carmina Burana ha creato dei costumi morbidi, “liquidi” che si adattano perfettamente al corpo dei ballerini.
Le scene surreali di Carlo Savi, con un cielo-mare dove incombe una crudele caccia completano lo spettacolo. A dar voce ai testi delle medievali canzoni profane saranno la mezzosoprano Kathleen Kim, il controtenore Filippo Mineccia e il baritono Jonathan Mc Govern. Nei ruoli principali del balletto: l’étoile Gaia Straccamore / Angela Kouznetsova / Virginia Giovanetti (Flora); la prima ballerina Alessandra Amato / Alessia Barberini / Cristina Saso (Fortuna); il primo ballerino Manuel Paruccini (Phebus); Alessio Rezza / Yuri Mastrangeli (Zephyrus). Con la partecipazione del Coro di Voci bianche diretto dal Maestro José Maria Sciutto. Carmina Burana viene di solito presentato in versione da concerto, ma pochi sanno che venne pensato per un’azione coreografica nel quadro di una festa della gioventù nazional-socialista. D’altronde, Orff era il musico di corte a Wilhemstrasse a Berlino ed a Berghof in Baviera, le residenze abituali di Adolf Hitlel.
Le chant du rossignol, balletto in un atto tratto da una fiaba di Hans Christian Andersen, su musiche di Igor Stravinskij, ha la coreografia di Lorca Massine, da un progetto incompiuto di Serge Diaghilev e Leonide Massine. La scena, una flora “plastica”, è quella che Fortunato Depero creò su commissione del fondatore dei “Ballets Russes” alla fine del 1916: un paesaggio artificiale astratto con coni, piramidi e poliedri. Anche i costumi portano la firma dell’artista futurista. Nel ruolo del Rossignol la prima ballerina del Teatro dell’Opera Alessandra Amato, in alternanza con Marianna Suriano / Erika Gaudenzi; in quello del Rossignol meccanico Annalisa Cianci in alternanza con Roberta Paparella / Giovanna Pisani; l’imperatore sarà interpretato da Giuseppe Depalo alternandosi con Emanuele Mulè; la Morte dal primo ballerino Manuel Paruccini / Antonello Mastrangelo.

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