martedì 23 settembre 2014

Si chiude con la fuga di Muti la stagione dell'Opera di Roma in Il Sussidiario del 23 settembre



IL CASO/ Si chiude con la fuga di Muti la stagione dell'Opera di Roma
Pubblicazione: martedì 23 settembre 2014
Maria Kochetkova Maria Kochetkova
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Il Teatro dell’Opera di Roma Capitale, dopo scioperi estivi che hanno turbato la stagione alle Terme di Caracalla, ha effettuato quella che è parsa una  svolta: il 19 settembre su 318 votanti (534 avevano diritto al voto ma circa il quaranta per cento ha deciso di non partecipare), 305 si sono espressi favorevolmente riguardo al piano industriale (e programma di risanamento della finanza aziendale) presentato da Sovrintendente Carlo Fuortes, sei i contrari , quattro le schede bianche e tre quelle nulle. Si allontana, quindi, lo spettro della liquidazione della fondazione. 
Ma che la situazione non sia così chiara è dimostrata dalle dimissioni il 21 settembre del Maestro Riccardo Muti e in effetti dalla sua decisione di non rimettere piede in teatro. Un quaranta per cento di non partecipazione al referendum vuol dire che ‘la guerriglia’ continua. Anche esponenti dei sindacati più combattivi hanno affermato di volere che continui la collaborazione di Muti ma hanno minacciato, non molti mesi fa, scioperi in occasione di Manon Lescaut e durante la tournée in Giappone.
 Nel contempo , la stagione 2013-2014 termina apparentemente a ciel sereno con due produzioni importanti (Cenerentola di Prokofiev e Rigoletto di Verdi) e quella 2014-2015 apre il 27 novembre sotto i migliori auspici (con Aida diretta da Riccardo Muti e con un grande cast internazionale). E’ una svolta tanto più importante anche in quanto alcuni teatri del nord (con l’eccezione della Fenice) sembrano essere nel vero e proprio caos.
La ripresa autunnale inizia con un classico della danza, un capolavoro musicale riapre il sipario del Teatro Costanzi riportando in scena il Corpo di Ballo dell’Opera di Roma: giovedì 25 settembre (ore 20) andrà in scena la Cenerentola di Sergej Prokofiev con la coreografia di Derek Deane; l’Orchestra del Teatro dell’Opera sarà diretta da Nir Kabaretti. “In tutte le mie coreografie, ma particolarmente per Cenerentola – spiega il coreografo inglese – la prima ispirazione arriva dalla musica. Prokofiev narra in modo chiarissimo la storia e questo è estremamente stimolante per un coreografo: i personaggi sono molti, diversi tra loro e ognuno di essi ha un tema particolare. La varietà musicale rende il balletto particolarmente godibile”.
La prima a calzare la misteriosa scarpetta sarà Maria Kochetkova (25, 26 e 27 settembre), apprezzatissima artista, attualmente Principal Dancer del San Francisco Ballet. Poi Alessia Gay (28 e 30 settembre, 1 e 2 ottobre) e Letizia Giuliani (3, 4 e 5 ottobre). Nel ruolo del Principe sono attesi Giuseppe Picone (25, 26 e 27 settembre; 3, 4 e 5 ottobre) e Alessandro Macario (28 e 30 settembre), di recente applauditi dal pubblico capitolino in altri due grandi balletti russi: ne Il lago dei cigni il primo, ne La bella addormentata il secondo. Nello stesso ruolo vedremo anche Caludio Cocino (1 e 2 ottobre). Interpreti della Madrina Alessandra Amato (25, 26 e 27 settembre; 3, 4 e ottobre), Marianna Suriano (28 e 30 settembre) e Cristina Saso (1 e 2 ottobre). Le dispettose Sorellastre saranno Annalisa Cianci e Viviana Melandri (25, 26, e 27 settembre, 1 e 2 ottobre); Cristina Mirigliano e Giovanna Pisani (28 e 30 settembre); Roberta Paparella e Alessia Gay (3, 4 e 5 ottobre). L’allestimento del Teatro dell’Opera vede le scene di Michele Della Cioppa e i costumi di David Walker. 
Il balletto, che segue fedelmente la fiaba di Charles Perrault (a differenza dell’opera di Rossini dallo stesso titolo) andò in scena al Bolshoi il 25 novembre 1945 , quasi per indicare che terminata ‘la grande guerra patriottica’ si poteva di nuovo cominciare a sognare ‘Ciò che più mi premeva di rendere con la musica di "Cenerentola" – spiegò il compositore – era l'amore poetico tra lei ed il principe, la nascita ed il fiorire del sentimento, gli ostacoli su questa via, la realizzazione di un sogno. Ho cercato di far sì che lo spettatore non rimanga indifferente alla sventura e alla gioia. Ho composto Cenerentola nel solco della tradizione del balletto classico russo’ 
E’, quindi, una favola che diventa un inno alla pace.


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