giovedì 17 luglio 2014

Barga riscopre «Il Bajazet» di Gasparini Prima in era moderna per un gioiello barocco in Avvenire 18 luglio


Lirica. Barga riscopre «Il Bajazet» di Gasparini Prima in era moderna per un gioiello barocco


GIUSEPPE PENNISI

BARGA (LU)
Z
itto, zitto, piano, piano, per iniziativa di una coppia inglese da circa cinquant’an­ni un piccolo teatro della Garfagnana, O­pera Barga, sta prendendo il posto asse­gnato da una legge sugli enti lirici del 1936 al Maggio Musicale Fiorentino: la riscoperta di o­pere del passato. È appena stato messo in sce­na (e registrato per una casa discografica inter­nazionale) Il Bajazet di Francesco Gasparini. Chi lo ha perso potrà gustarlo in autunno al Teatro del Giglio a Lucca e nel circuito toscano. Fran­cesco Gasparini chi era costui? Nato a Camaio­re nel marzo del 1661, fu imitato da Haendel ed ammirato da Bach, scrisse oltre 60 opere molto popolari all’epoca e contribuì alla formazione di musicisti come Benedetto Marcello, Joachim Quantz e Domenico Scarlatti. Il Bajazet del 1719 è una delle ultime sue opere, scritta quando a­veva quasi sessant’anni, ed è considerata la sua miglior composizione insieme all’Ambleto di cui non è stata conservata la musica.

La produzione di Bajazet a Opera Barga nel de­lizioso Teatro Dei Differenti, nell’ambito di un piccolo festival, rappresenta la prima mondiale dell’opera in tempi moderni. Il cast è stato sele­zionato mediante audizioni tenutesi presso il Teatro Verdi di Pisa. Hanno partecipato oltre 100 cantanti. La protagonista femminile è il mezzo soprano polacco Ewa Gubanska, vincitrice del­la prestigiosa Haendel Singing Competition di Londra. A ricoprire il ruolo che fu del famoso baritenore modenese Francesco Borosini, è sta­to scelto Leonardo De Lisi. Altra peculiarità è la compresenza di tre controtenori italiani per ruo­li scritti per castrati: Filippo Mineccia, Antonio Giovannini, Raffaele Pe. L’orchestra (Ausermu­sici concertati da Carlo Ipata) esegue una parti­tura piena di innovazioni per un intreccio tipi­co dell’opera barocca: una gamma di intrighi si­no al lieto fine dopo circa quattro ore.

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