sabato 26 aprile 2014

Prende il via il nuovo “Maggio Fiorentino” in Formiche 26 aprile



Prende il via il nuovo “Maggio Fiorentino”

26 - 04 - 2014Giuseppe Pennisi Prende il via il nuovo "Maggio Fiorentino"
Questa settimana, con “Tristan und Isolde” di Wagner al Teatro Comunale, in via di dismissione, prende il via la 77sima edizione del Maggio Musicale Fiorentino. E’ solo la prima parte di un’inaugurazione, la cui seconda parte avrà luogo all’Opera di Firenze, il nuovo teatro (con impianti modernissimi) costruito ai bordi del Parco delle Cascine con un programma in quattro parti in cui si assisterà a due atti di differenti opere (“Otello” di Verdi e “Tosca” di Puccini) e due balletti (di Ravel e Pãrt). Il programma (che si estende sino al 4 luglio) comprende altre tre opere (“Roberto Devereux” di Donizetti, “L’amore delle tre melarance” di Prokofiev ed “Orfeo ed Euridice” di Gluck) oltre a balletti ed a vasta serie di concerti, con alcune delle migliori bacchette su piano mondiale. Torna anche la musica contemporanea e l’elettroacustica. Per il ricco menu, i prezzi dei biglietti, le prenotazioni, si suggerisce di consultare www.maggiofiorentino.it.
TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_1 ATTO I A
TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_1 ATTO I B
TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_2 ATTO I B
TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_3 ATTO I B

TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_4 Atto II A
TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_4 Atto II B
TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_4 Atto II C
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TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_5 ATTO III B
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TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_6 ATTO III C

Il Maggio non è un festival come gli altri. Perché il Maggio è il Maggio? Si chiede il musicologo Daniele Spini nel presentare i festival. Per la sua storia – risponde Spini – La storia di un ente di teatro musicale nato da un festival, a sua volta nato da una stagione sinfonica. Nel resto d’Italia il Novecento italiano è stato graduale aggiunta di valori sinfonici al filone glorioso dell’opera: un paese del melodramma che cercava sempre più di inserirsi in Europa senza perdere la sua identità, creando stagioni sinfoniche a sé stanti o affiancando un numero sempre maggiore di concerti alle stagioni liriche. Firenze invece ha percorso la sua strada all’incontrario: nascendo proprio come istituzione europea, con un’orchestra che alla sua creazione, nel 1928, sembrò solo la conseguenza naturale della crescente dimensione internazionale di una città da secoli votata come poche altre all’arte e alla cultura. Una scelta coraggiosamente elitaria, allora: nel 1933, con il primo Maggio Musicale Fiorentino, sfociata nel più europeo dei modi di far musica e teatro, con un festival – il primo in Italia, oggi il più antico in Europa dopo Salisburgo – che proprio partendo dall’orchestra, nel momento stesso in cui ribadiva i valori certi della grande cultura musicale internazionale indicava anche vie nuove, nel repertorio come nella visione generale dello spettacolo, coinvolgendovi il melodramma in misura forse inedita per l’Italia di allora… Per questo anche oggi “Maggio” significa proposta, innovazione, internazionalità, visione interdisciplinare della musica e dello spettacolo, concerti e mostre, serate d’opera e convegni di studi.
FIGURINI TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_1 Tristan
FIGURINI TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_2 Isolde A
FIGURINI TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_3 Isolde B
FIGURINI TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_4

FIGURINI TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_5 Re Marke
FIGURINI TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_6 Melot
FIGURINI TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_7 Brangaene
FIGURINI TRISTAN UND ISOLDE di Stefano Poda_8 Seeman



In effetti, senza polemizzare con Spini, occorre ricordare che la legge quadro sui teatri d’opera del 1936 (la prima in materia) dava al Maggio di Firenze ed alla Fenice di Venezia due compiti speciali: la riscoperta al primo e la musica contemporanea al secondo. E’ vero che ‘Tristano’ manca a Firenze dal 1999 ma di “Orfeo ed Euridice” si sono viste varie edizioni di recente , a Bologna ed in circuiti regionali e “Roberto Devereux” è opera di repertorio. Solo “L’amore delle tre melarance” è una riscoperta, anche se ne ricordo un’ottima edizione dei complessi del Mariinsky di San Pietroburgo a Roma nel 1997. C’è tanto da riscoprire non solo nel barocco ma anche nel Novecento: perché il Maggio non mette in scena quel capolavoro immenso che è “Ulisse” del fiorentinissimo Dallapiccola, che si può vedere a Berlino,a Francoforte ed anche negli USA ma che il festival ha rappresentato una volta sola e per poche sere?
Queste sono domande a futura memoria perché – lo sappiamo – il Maggio sta uscendo da una situazione finanziaria difficilissima. Il Commissario Francesco Bianchi ed il Direttore Artistico Gianni Tangucci, dopo avere effettuato riduzioni di organico ed operazioni di contenimento della spesa, hanno l’obbligo di riempire i teatri. Ciò comporta titoli noti da vendere ad altri teatri ed a canali televisivi.
In bocca al lupo, Maggio.

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