martedì 28 gennaio 2014

PALERMO FESTEGGIA I 150 ANNI DI STRAUSS in Formiche mensile febbraio




PALERMO FESTEGGIA I 150 ANNI DI STRAUSS
Beckmesser
Dopo il bicentenario della nascita di Verdi e di Wagner ed il centenario di quella di Britten (2013), nel 2014 si celebra in tutto il mondo il centocinquantesimo genetliaco di Richard Strauss , un compositore (oltre che direttore d’orchestra ed uomo di teatro) che più ha contribuito alla cultura musicale del Novecento. Le sue opere , i suoi poemi sinfonici, la sua immensa produzione cameristica vengono eseguite in tutti i continenti (significativo l’interesse di Cina e Giappone per i suoi lavori). Nel corso di quest’anno sono programmate grandi manifestazioni sull’eredità che ci ha lasciato.
In Italia, però, soltanto il Massimo di Palermo presenta una proposta originale: la messa in scena di Feuersnot (impropriamente conosciuta in Italia con il titolo Fuochi di San Giovanni mentre la traduzione letterale sarebbe La Mancanza di Fuoco). Ad essere precisi, si potrà vedere una meravigliosa Elektra in maggio alla Scala (ma lo spettacolo è stato ampiamente recensito quando ha debuttato questa estate a Aix-en-Provence) ed in novembre una buona Salome al San Carlo (spettacolo che ha debuttato a Bolzano nel 2012 ed è stato anche in teatri emiliani). Feuersnot è ‘un poema per canto in un atto’, in effetti una commedia lirica che alcuni aspetti che ricordano i wagneriani Die Meistersinger. In Italia è stato visto molto poco; l’ultima edizione scenica risale a prima della seconda guerra mondiale. In effetti, dopo  Salome ed Elektra , le due precedenti opere di Strauss vennero quasi spiazzate via dai cartelloni.
 E’ un peccato perché in Feuersnot  (di cui esiste una versione discografica della radio bavarese) ci sono non solo i presentimenti ed i presagi del futuro  ma un’interessante fusione di stili con influssi di Wagner (a cui l’autore era molto legato) ed anche innesti da compositori a lui contemporanei , come Mahler, nonché un pizzico di Bruckner. Il soggetto destò un certo scalpore alla prima assoluta a Dresda nel 1901 in quanto ritenuto scabroso. Oggi sembrerebbe per educande tanto più che siamo alle prese non ‘con un poema per canto’ ma con una commedia profondamente intellettuale: Ernst von Wolzogen, scrittore di vasta cultura, non perse occasione di riempire di citazioni il libretto, così come fece Strauss con la musica. Il risultato è un vero mosaico, che rende quasi impossibile, per un orecchio non attento o poco addestrato, seguire tutte questi aspetti durante l'opera. L'azione scorre però piacevolmente, si segue volentieri. Ciò spiega il successo recente negli Stati Uniti dove ha trionfato all’esclusivo festival estivo a Santa Fe ed ha avuto buon successo in teatri di Manhattan e della California.
E’ un lavoro pieno di brio in cui Strauss sperimenta il lungo atto unico che sarà la sua forma tipica, ricorrente e teatralmente più felice: Salome, Elektra, Daphne, fino a Capriccio - anche se per altre opere tornerà ai tre atti, quando le esigenze di compattezza drammatica non saranno prioritarie: Rosenkavalier, Frau ohne Schatten... Impropriamente chiamato Singspiel, Feuersnot è una forma di teatro musicale molto particolare, forse unica.
Se il Teatro Massimo di Palermo (che non è in floride condizioni finanziarie) prende il toro per le corna e propone Feuersnot , affidandone la regia ad Emma Dante (ma con un cast quasi interamente tedesco), perché Trieste o Venezia  non propongono per inaugurare le loro stagioni (prima della fine del 2014) Friedenstag (‘Giorno di Pace’) , andato in scena a Monaco nel luglio 1938 (quando la pace in Europa pareva ancora possibile)? Sarebbe un modo per ricordare sia Strauss sia l’inutile strage, la prima guerra mondiale?
Che io ricordi Friedenstag in Italia, è stata vista a Venezia nel 1940 ed unicamente al Massimo Bellini di Catania nel 1991. Unicamente in Sicilia si punta su opere poco note ma innovative di Richard Strauss?

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