giovedì 12 dicembre 2013

Perché il momento di Renzi potrebbe arrivare prima del tempo in Formiche 12 dicembre



Perché il momento di Renzi potrebbe arrivare prima del tempo
12 - 12 - 2013Giuseppe Pennisi Perché il momento di Renzi potrebbe arrivare prima del tempo
Occorre chiedersi se Yoram Gutgeld e altri consiglieri economici del segretario del Partito Democratico conoscano la “teoria delle opzioni reali” applicata alla politica quale sviluppatasi negli ultimi vent’anni da quando Avinash Dixt e Robert Pindyck l’hanno formalizzata in “Investment under Uncertainty“, Princeton University Press, 1994. È poco elegante citare i propri lavori ma potrebbe essere di ausilio il testo “Valutare l’Incertezza” che con Pasquale Lucio Scandizzo pubblicai, presso Giappichelli, nel lontano 2003 (versioni più aggiornate sono in inglese, tedesco e francese).
UN’OPZIONE… ALL’AMERICANA
In breve, utilizzando l’equazione di Black & Scholes del 1973 – che è la base teorica di questo filone di pensiero (iniziato nella finanza prima di approdare alla politica economica) – si può dire che il programma di Renzi è una “opzione put” (quindi, a “vendere”, e far cadere il Governo) all’americana – ossia tale da poter essere esercitata in qualsiasi momento prima della scadenza (a differenza di un’opzione all’europea – vi ricordate il caso FIAT-GM? – che può essere esercitata solo il giorno e l’ora della scadenza quali definiti nel contratto di opzione). È un’opzione che, in termini tecnici, ha un certo grado di flessibilità, ossia i suoi contenuti (ad esempio, in merito ai finanziamenti ai partiti, alla riforma elettorale) possono essere estesi o ristretti (di mutuo accordo tra le parti) sempre, però, entro la scadenza.
LA FRECCIA DEL TEMPO
È bene che sia così perché, sempre nel lessico di Black & Scholes, la “freccia del tempo” è elemento essenziale sia per definire il valore dell’’opzione’ sia per decidere (in un “opzione” all’americana) se e quando esercitarla. Cosa è “la freccia del tempo”? Man mano che il tempo scorre, si hanno nuove informazioni (ad esempio, su ciò che il governo vuole e può fare in materia di finanziamento ai partiti e di riforma elettorale oppure sulle trame, non tanto nascoste, della “vecchia guardia” nei riguardi nei nuovi inquilini delle stanze di pregio di Via del Nazareno). È un elemento maledettamente importante; ad esempio, l’Argentina finì a gambe all’aria perché avendo basato la propria politica economica su una opzione rigida (l’ancoraggio del cambio dell’austral al dollaro) e non avendo letto attentamente i dati che man mano erano disponibili, si fece prendere di sorpresa dalla svalutazione del Brasile che fece saltare le esportazioni e l’economia del Cono Sud dell’America Latina.
LA SFIDA DI RENZI
Per ciò che si sa e si comprende, l’opzione put all’americana di Renzi scade nella primavera 2015 o, secondo altre interpretazioni, a fine 2014 (quando si dovrà comunque fare un consuntivo dei 12 mesi trascorsi). Non è una scadenza troppo distante? Occorre tener presente che la “luna di miele” tra “Salve sono Matteo Renzi” (così si presentava in televisione all’inizio della sua esposizione a livello nazionale) e l’elettorato Pd potrà durare circa sei mesi e che nei prossimi “sei mesi” la “freccia del tempo” potrà dare informazioni molto eloquenti. Forse, da fare scattare il “put” (dato che l’opzione è all’americana) prima della scadenza.

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