lunedì 30 settembre 2013

L'Opera langue in Italia ma fiorisce in Buthan e Kazakhastan in QuotidianoArte 1 ottobre

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Il 21 ottobre inaugura "Opera Astana" con Attila di Verdi
L'Opera langue in Italia ma fiorisce in Buthan e Kazakhastan
Giuseppe Pennisi
Alcuni teatri d’opera italiani rischiano la liquidazione, specialmente se il decreto 'Valore Cultura' non verrà convertito in legge entro l’8 ottobre (ipotesi che pare improbabile dato il quadro politico e i conseguenti lavori parlamentari). Ma fiorisce altrove.
Grazie alle pagine di pubblicità sui giornali internazionali, si sa che il 21 ottobre viene inaugurata ‘Opera Astana’ con Attila di Verdi, regia di Pier Luigi Pizzi, Valery Gergiev sul podio, Ildar Abdrakzav. Pochi sanno che lo spettacolo è in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma e che il vice direttore del nuovo teatro è l’italiano William Grazioli, a lungo alla guida del Teatro Pergolesi di Jesi e del contiguo festival Pergolesi-Spontini. Ancora meno sono coloro che sanno che il 23 ottobre, ‘Acis e Galatea’ di Haendel inaugurerà la prima stagione lirica a Thimphu nel Bhutan con ala regia di Stefano Vizioli, le scene e i costumi di Giusy Piccolo, Aaron Carpenet al podio e un cast internazionale (Francesca Lombardi Mazzulli, Thomas Macleay, Jacques-Greg Belobo, Brian Downen).
Dato che nel Regno Himalayano non esiste un vero teatro all’occidentale, lo spettacolo avrà luogo (alle 15) nel suggestivo cortile della Royal Textile Academy (RTA) a Thimphu.
Multinazionale il supporto finanziario: Department of Culture, Ministry of Home and Cultural Affairs, Royal Government of Bhutan; Royal Academy of Performing Arts of Bhutan e il RTA. Tra gli sponsor l’University of Texas at El Paso (USA) with additional assistance provided from the Smithsonian Institution (Center for Folklife and Cultural Heritage) e imprese australiane, italiane e olandesi.

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