martedì 23 luglio 2013

Mibac, prestiti agevolati per salvare la lirica n Avvenire 24 luglio



Mibac, prestiti agevolati per salvare la lirica

retroscena


Il ministero lavora a un fondo di credito da 40 milioni di euro


DI GIUSEPPE PENNISI V oci che provengono dal Collegio Romano sussurrano con insi­stenza che prima del 30 lu­glio (data alla quale il Com­missario del Maggio Musica­le Fiorentino dovrebbe met­tere in liquidazione l’ente, «sempre che non interven­gano fatti nuovi»), verrebbe varato un fondo di 40 milio­ni di euro per finanziare la ri­strutturazione dei debiti di fondazioni liriche in serie dif­ficoltà. Non si tratterebbe di un aumento del Fus o di una erogazione straordinaria ma di una nuova linea di bilan­cio finalizzata a prestiti age­volati da canalizzare tramite un intermediario finanziario (e da rimborsare).

In giornate in cui sembra molto difficile trovare coper­ture finanziarie per l’aboli­zione (o la riduzione) dell’I­mu sulla prima casa o per impedire un aumento dell’I­va (che fa paura a tutti), le fondazioni liriche non godo­no di grande priorità. E di buona stampa. Anche e so­prattutto a ragione dei dati sulla bassa produttività me­dia e dell’altissimo sussidio medio (circa 500 euro per spettatore pagante). L’idea del fondo di credito agevola­to nasce indubbiamente dal desiderio di evitare che una delle manifestazioni più an­tiche e di maggior prestigio come il Maggio Fiorentino chiuda i battenti. Non può essere, però, un fondo 'Sal­va- Maggio'; quindi, diventa un fondo 'Salva Fondazioni - prossime - al - dissesto'. Per averne accesso, le realtà in­teressate dovrebbero pre­sentare piani di riassetto mo­nitorabili per tornare a bi­lanci in pareggio entro tre an­ni. Ciò comporrebbe au­mento degli spettacoli, costi contenuti e riduzioni del per­sonale. Da parte dei nume­rosi sindacati del settore so­no state fatte, a questo ri­guardo, le proposte più va­rie: dal trasferimento del per­sonale non artistico alle pub­bliche amministrazioni al­l’applicazione per tutto il personale artistico dell’età di pensionamento in vigore per i ballerini (52 anni per gli uo­mini , 47 per le donne). Sono proposte che possono di­ventare dinamite perché at­tiverebbero richieste da altre categorie, mentre al Ministe­ro del Lavoro si è ancora alle prese con i nodi degli esoda­ti.

Altra obiezione è che un fon­do di credito agevolato è, per sua natura, selettivo; com­porta cioè la definizione di procedure di valutazione tra­sparenti e di strutture per ap­plicarle. Ciò richiede tempo, mentre i creditori sono alle porte. Non sarebbe più sem­plice e più agevole uno sgra­vio fiscale non discriminato­rio come il tax credit che ha dato buona prova nel cam­po del cinema? Tuttavia, in una fase in cui si chiudono trattamenti tributari privile­giati (per buone che siano le loro finalità) è difficile trova­re ascolto al Dipartimento delle Politiche Fiscali. La spe­ranza è che fondo e sgravi, quindi, non restino un mi­raggio estivo.

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L’iniziativa non andrebbe in soccorso solo del Maggio ma di tutte le Fondazioni a rischio. La messa in atto però non è priva di difficoltà



http://avvenire.ita.newsmemory.com/newsmemvol1/italy/avvenire/20130724/p272407spe1.pdf.0/img/Image_5.jpg
Il Maggio Fiorentino
Caro Alessandro,

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