venerdì 8 marzo 2013

Herzog mette il Doge sotto una neve musicale in Milano Finanza 9 marzo



InScena


InScena
Herzog mette il Doge sotto una neve musicale
di Giuseppe Pennisi



I Due Foscari, in scena a Roma sino al 16 marzo e poi in tournée in Giappone, è l'opera più breve di Verdi, allora trentenne. Lavoro cupo tratto da una tragedia ancor più cupa di Byron, è concepita per essere letta non rappresentata. Dimenticata nell'Ottocento, e riscoperta negli anni 50 del Novecento, pone seri problemi di regia poiché del contesto storico (le lotte nella Venezia del Quattrocento) non c'è che qualche vaga traccia e in scena non avviene nulla o quasi; tutto accade prima e, durante i tre atti, i fatti di rilievo si verificano in gran misura dietro le quinte.
http://www.milanofinanza.it/artimg/2013/049/1815493/1-img939488.jpgL'opera ha solo tre personaggi; lo sviluppo psicologico e drammaturgico è limitato. La regia di Werner Herzog e le scene e i costumi di Maurizio Balò mostrano una Venezia glaciale e innevata in cui si svolge una tragedia di amore paterno e filiale a causa della giustizia pilotata nella faide tra aristocratici. Riccardo Muti evidenzia l'equilibrio nella strumentazione e i colori smorti nell'armonia, impiegata prevalentemente nella tonalità bemolle. Nello spettacolo, primeggiano le voci: Luca Salsi nelle due arie del Doge Francesco, in cui la melodia è radicata in una realtà tragica, Francesco Meli (suo figlio Jacopo) nelle due arie spinte, in cui sfoggia una vocalità generosa, e Tatiana Serjan (Lucrezia) nell'impervia coloratura drammatica. (riproduzione riservata)

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