giovedì 4 ottobre 2012

LIRICA, JESI: UNA STAGIONE ESEMPLARE in Il Velino 5 ottobre



LIRICA, JESI: UNA STAGIONE ESEMPLARE
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Roma - Mentre le fondazioni liriche si dibattono in serie ambasce, il “teatro di tradizione” ‘Pergolesi’ di Jesi da dieci anni chiude i bilanci in attivo grazie ad un’accurata strategia di coproduzioni e condivisioni dei costi. Oggi 5 ottobre inizia la 45sima stagione lirica: con un cast di giovani ed affermati interpreti al loro debutto ne “I Puritani” in una produzione che si già vista nel ‘circuito lombardo’ dove ha avuto notevole successo. Come nei teatri lombardi, la regia è di Carmelo Rifici, le scene di Guido Buganza, i costumi di Margherita Baldoni. Debuttano nell’opera anche il direttore d’orchestra Giacomo Sagripanti, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana ed il Coro Lirico Marchigiano V. Bellini. Maria Aleida interpreta Elvira, il tenore cinese Yijie Shi è Lord Arturo, il baritono coreano Julian Kim è Sir Riccardo Forth, Elide De Matteis Larivera è Enrichetta di Francia, Luca Tittoto è Sir Giorgio, Luciano Leoni è Lord Gualtiero Valton, Dario Di Vietri è Sir Bruno Robertson.
La stagione è dedicata a Josef Svoboda nel decimo anniversario dalla sua scomparsa prosegue a novembre con la riproposta di due celebri allestimenti del grande scenografo ceco: “Macbeth” di Giuseppe Verdi, in scena da venerdì 9 novembre, e “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti, in scena da venerdì 23 novembre.

Il capolavoro di Bellini torna sul palcoscenico del ‘Pergolesi’ dopo 161 anni: vi fu rappresentata per la prima e unica volta nel 1851. Un'opera meravigliosa, ma rappresentata pochissimo a causa delle gravi difficoltà esecutive ed interpretative della partitura per i protagonisti.
Bellini compose queste suo ultimo lavoro per il Théâtre Italien di Parigi su libretto di Carlo Pepoli, un patriota italiano rifugiato in Francia. La trama si ispirava originariamente a un romanzo di Walter Scott, autore molto amato dai musicisti dell’epoca per la ricchezza degli intrighi e le fosche tinte delle vicende, in cui trovavano ampio spazio temi cari al gran pubblico come passione, patriottismo, tradimenti. La varietà e quantità delle situazioni teatrali offrirono a Bellini la possibilità di costruire per i solisti vocali pagine di estremo virtuosismo. L’opera ebbe una rapida diffusione e un successo incontrastato nei maggiori teatri europei, sia per il tono eroico della trama, sia per i numerosi momenti elegiaci dell’inconfondibile tessuto melodico belliniano. L’azione si articola in tre atti ambientati nell'Inghilterra del XVII secolo all'epoca di Oliver Cromwell. Al centro, la storia d'amore tra i protagonisti Elvira (di cui però è innamorato anche Sir Riccardo) ed Arturo si intreccia con la lotta politica che vede contrapposte le rispettive fazioni: i Puritani e gli Stuart. Solo la sconfitta definitiva di questi ultimi salva Arturo da una sicura condanna a morte, permettendo invece ai due "amanti-rivali" di coronare il loro sogno d'amore e a Cromwell di disporre di un'amnistia per celebrare la vittoria.

In omaggio a Josef Svoboda la Fondazione Pergolesi Spontini prosegue il “Progetto Svoboda” iniziato nel 2009 con la ricostruzione nei Laboratori Scenografici a Jesi dei più celebri allestimenti operistici realizzati in Italia dallo scenografo ceco. Nel cartellone della stagione lirica 2012 del Teatro Pergolesi saranno dunque “Macbeth” di Verdi e “Lucia di Lammermoor” di Donizetti, ad opera di Henning Brockhaus per la parte registica e di Benito Leonori per la ricostruzione scenica. Tutte queste produzioni risultano una sintesi estrema del genio svobodiano: tradizione, interpretazione, magia della luce e vibrazione continua dello spazio scenico sulla drammaturgia musicale.
Il “Progetto Svoboda” della Fondazione Pergolesi Spontini, con le attività di valorizzazione dell’opera del grande scenografo sviluppate in collaborazione con l’organizzazione non-profit “Josef Svoboda-Scénograf”, sarà presentato al SAIE di BOLOGNA, storica fiera di edilizia ed architettura, il 18 ottobre, in occasione degli “Incontri internazionali di scenografia contemporanea” organizzati dal Centro Studi Internazionale delle Arti Sceniche.

“Macbeth” di Verdi, in scena da venerdì 9 novembre alle ore 21 (replica domenica 11 novembre ore 16, anteprima giovani mercoledì 7 novembre ore 16) con la direzione d’orchestra di Giampaolo Maria Bisanti, è un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con la Fondazione Teatro Lirico G. Verdi di Trieste e la Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova. Nella compagnia di canto, il Macbeth di Luca Salsi, la Lady Macbeth di Tiziana Caruso, il Banco di Mirco Palazzi; Macduff è Ji Myung Hoon, Malcolm è Thomas Yun. I costumi sono di Nanà Cecchi. Dramma lirico in quattro parti su libretto di Francesco Maria Piave, il Macbeth è proposto a Jesi nello storico allestimento di Svoboda fedelmente ricostruito: nel clima cupo della tragedia, una straordinaria varietà di immagini prende vita da mezzi semplicissimi e tecnica sofisticata: otto teli di maglia plastica, uno specchio trasparente e mutevoli proiezioni. Le ombre si sovrappongono alle ombre creando illusioni e allusioni: il fantastico mondo delle streghe, le apparizioni regali, il corteo dei profughi scozzesi tra una rete informe di filo spinato, le immagini dell’incubo del potere, in un gioco di apparizioni, sparizioni, convivenze inquietanti.

La “Lucia di Lammermoor” di Donizetti, in scena da venerdì 23 novembre alle ore 21 (replica domenica 25 novembre ore 16, con anteprima giovani giovedì 22 novembre ore 16), è un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con i Teatri del Circuito Lirico Lombardo, il Teatro dell’Aquila di Fermo, il Teatro Coccia di Novara ed il Teatro Alighieri di Ravenna. La direzione è di Matteo Beltrami, interpreti Julian Kim (Lord Enrico Asthon), Sofia Mchedlishvili (Miss Lucia), Gianluca Terranova (Sir Edgardo di Ravenswood). Lord Arturo Bucklaw è Alessandro Scotto di Luzio, Raimondo Bidebent è Giovanni Battista Parodi, Alisa è Cinzia Chiarini, Normanno è Roberto Jachini Virgilio. I costumi sono di Patricia Toffolutti. Rappresentata per la prima volta al Teatro di San Carlo di Napoli il 26 settembre 1835, Lucia di Lammermoor è, con L’elisir d’amore, l’opera più popolare di Donizetti. Nelle scene è presente tutta la semplicità e il genio di Svoboda. La scenografia vede una grande pergamena stropicciata che scorre lungo il muro del palcoscenico, rivelando, nascondendo e riflettendo personaggi ed azioni. Il tessuto “psicoplastico” (termine tecnico-artistico della tela ideata da Svoboda con la doppia proprietà di riflettere le immagini proiettate e far trasparire i personaggi) si dispiega, diventando montagna, nuvole, mare, sudario immaginario che avvolge la follia di Lucia.   (ilVelino/AGV)
(Hans Sachs) 04 Ottobre 2012 19:05
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