domenica 2 settembre 2012

Le battaglie pacioccone in MontPelegrin del 3 settembre


di Giuseppe Pennisi
In parallelo con la battaglia che il Presidente del Consiglio, Mario Monti. ed il Ministro per gli Affari Europei, Enzo Moavero Milanesi, stanno combattendo con numerosi Stati dell’eurozona per uno scudo “anti-spread”, i Ministri per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, e per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, ne hanno in corso un’altra. L’obiettivo è fare sì che nel prossimo settennato dei fondi strutturali europei, le Regioni del Mezzogiorno abbiamo una quota delle risorse comunitarie attribuitici (ma spesa solo in parte) nel periodo di programmazione dei fondi strutturali che sta per chiuderci. E’ una battaglia sfumata, quasi pacioccona. All’inizio degli Anni Novanta, l’accademico dei Lincei Alberto Quadro Curzio, dalle pagine de “Il Mulino” (rivista tutt’altro che iperliberista ) affermava che attorno al 1990, la spesa pubblica nel mezzogiorno (inclusi trasferimenti dal resto d’Italia e del mondo) era pari al 70% del Pil prodotto in loco, il disavanzo strutturale dei conti meridionali era pari al 20% ed il 60% dell’occupazione dipendente era o nelle pubbliche amministrazione o in imprese sussidiate dello Stato. In breve una situazione analoga alla Bulgaria, che allora chiedeva di fare parte dell’Unione Europea, UE. Il quadro non pare migliorato – se si analizzano i conti pubblici territoriale. Cui prodest la battaglia , per se pacioccona?

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