martedì 14 agosto 2012

Pesaro, festival che fa business in Avvenire del 15 agosto

Pesaro, festival che fa business






DI GIUSEPPE PENNISI N ei giorni tra la fine del Festival Puccini a Torre del Lago e l’av¬vio del Rossini Opera Festival (Rof), è arrivata in porto una proposta di legge bi-partisan di iniziativa parla¬mentare mirata a «valorizzare i festival musicali ed operistici italiani di asso¬luto prestigio internazionale». La mi¬sura, approvata il 3 agosto scorso dal Senato, concede contributi straordi¬nari (un milione di euro ciascuno) ol¬tre ai due Festival citati anche a quelli di Ravenna e Spoleto. È miele per le o¬recchie dei Sovrintendenti che po¬tranno formulare programmi ancora più ambiziosi: particolarmente im¬portanti quelli per il Rof 2013 che pre¬vedono tre nuovi allestimenti impe¬gnativi: Guillaume Tell, Italiana in Al¬geri e Donna del Lago.



Il contributo deve essere considerato u¬na spesa per lo sviluppo con una forte capacità di attivazione di reddito e di occupazione. A Pesaro, da tempo si i¬ronizza sulla frase di un Ministro di al¬cuni anni fa secondo cui «con la cultu¬ra non si mangia». Qui invece, «con Rossini si mangia» non solamente per¬ché il compositore era un ottimo cuo¬co ma perché il Rof (che produce ogni anno un attento 'bilancio sociale') è un volano d’attività. Alcuni anni fa, u¬no studio dell’Università di Bologna concluse che con una spesa (tra con¬tributi pubblici e apporto di sponsor privati) di 6 milioni di euro si attivano 24 milioni di euro di ricavi, tenendo conto dell’indotto. Uno studio quanti¬tativo degli effetti sull’indotto, curato dall’Università di Urbino sulla base di un’attenta analisi statistica, conclude (utilizzando dati 2011) che l’incre¬mento di fatturato nei comparti inte¬ressati al Festival (da alberghi e risto¬ranti, ad abbigliamento, parrucchieri e fiorai) si colloca mediamente sul 21%, pur se è presente una notevole varia¬bilità settoriale: dal 45% delle struttu¬re alberghiere al 5% per le gioiellerie ed orologerie. Questi dati indicano che, quindi, sarebbe utile pensare a miglio¬rare la struttura degli incentivi tributa¬ri in modo che gradualmente le elargi¬zioni liberali dei privati possano pren¬dersi carico di una parte maggiore del costo complessivo. A risultati analoghi è giunto nel 2010 uno studio retro¬spettivo (poco divulgato) del Festival di Torre del Lago nel 2008, l’anno puc¬ciniano in cui si celebravano il 150° del¬la nascita del compositore, come un’a¬nalisi del Ravenna Festival pubblicata sul quadrimestrale Territori di Cultura.



Nell’arco di tre decenni, grazie a Ros¬sini, Pesaro è diventata la Bayreuth o la Salisburgo italiana: le richieste di bi¬glietti eccedono del 25-30 per cento i posti disponibili, tanto che si sta pen¬sando di costruire (come a Bayreuth) liste d’attesa pluriennali. Il pubblico è fidelizzato: il 70% è straniero, il 30% i¬taliano, i marchigiani appena il 10% del totale. Molto presente la stampa stra¬niera tra le 140 testate accreditate que¬st’anno.



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Nuova legge per valorizzare anche Ravenna, Spoleto e Torre del Lago. Il Rof è un successo: biglietti esauriti, turismo (70% di stranieri) e più 21% per l’economia locale







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