sabato 28 luglio 2012

Mozart attira i più giovani da Avvenire 29 luglio


Mozart attira i più giovani


DA MONACO DI BAVIERA

GIUSEPPE PENNISI


P rima di una breve chiusura estiva, la Bayerische Staatsoper (Opera di Stato della Baviera) ha un festival di cinque settimane che ricorda quello delle 'Notti bian­che' di San Pietroburgo; non presenta novità ma ripropone gli spettacoli che hanno avuto maggior successo di pubblico e critica. La Bayerische Staatsoper ha tre sale: l’ottocen­tesco National Theater (dove ebbero la prima mondiale Tristano e Isotta e I maestri cantori

di Wagner) con 2100 posti, il rococò Cuvillés Theater (dove ebbe la prima Idomeneo di Mo­zart) con 500 posti e il Prinzregent Theater (co­struito nel 1900 ad immagine e somiglianza del teatro wagneriano di Bayreuth) con 1950 posti. Ogni anno tra opera e balletto, il cartel­lone offre circa 60 titoli. Monaco e il suo hin­terland sono la regione a più alto reddito del­la Repubblica Federale; oltre a generosi con­tributi pubblici la Bayerische Staatsoper può contare su un numero di importanti sponsor privati. A differenza del festival del Tirolo ( Av­venire

del 22 luglio), gli allestimenti sono ela­borati e i prezzi dei biglietti elevati (ma si pra­ticano sconti a giovani e altre categorie). Gran parte degli spettacoli del Festival 2012 erano esauriti già in aprile.

Senza dubbio, l’evento più importante sono stati i due cicli della tetralogia wagneriana L’A­nello del Nibelungo nell’allestimento scenico Andreas Kriegenburg con la direzione musi­cale di Kent Nagano; la domanda era tale che il secondo ciclo è stato mostrato dal vivo in streaming in tutto il mondo. Il successo più in­solito, però, è l’edizione di Mitridate Re di Pon­to

composta da un Mozart appena quattordi­cenne su commissione del Teatro Ducale di Milano. È opera raramente messa in scena in Italia. Viene considerata difficile da rappre­sentare perché, tratta da un complicato dram­ma di Racine (tradotto da Giuseppe Parini e adattato da un librettista di maniera, Vittorio Amedeo Cigna), è un’opera seria costruita su una concatenazione di arie e un unico duet­to (per oltre tre ore e mezza di musica).

Nel 2011 è stata proposta al Prinzregent Thea­ter; il successo è stato tale, principalmente presso il pubblico giovane, che il Festival ne offre ben sette repliche, tutte piene e in cui un terzo circa del pubblico ha meno di 35 anni. Senza cambiare una parola del libretto, la vi­cenda diventa il dramma di una famiglia com­plicata dei nostri giorni: il padre (già due vol­te vedovo) vuole sposare una donna giovane, suo figlio di primo letto, invaghitosi della bel­la fidanzata di papà, vuole sedurla. Tutti ve­stono abiti d’oggi; le navi (il Ponto si affaccia sul Mar Nero) sono gommoni. E via discor­rendo. Il complesso intreccio è anche visto con ironia; cartoni animati mostrano, sul fon­do scena, il giovane Mozart che ha difficoltà con la trama ma va avanti lo stesso imperter­rito, componendo il lavoro in poche settima­ne. Molto curata la parte musicale: in buca, Mark Wiggleesworth dirige un ensemble con strumenti i più prossimi possibili a quelli d’e­poca. Un cast internazionale assicura sette grandi voci in un lavoro in cui il canto è (qua­si) tutto. Di buon livello il cast, soprattutto il controtenore Lawrence Zazzo, ma anche Barry Banks, Anja-Nina Barmann, Tara Er­raught, Lisette Oropesa, Taylor Stayton e Eri Nakamura.

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