lunedì 11 giugno 2012

Harding e Bollani fanno centro in Quotidiano Arte 12 giugno




martedì 12 giugno 2012
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Al Parco della Musica di Roma

Harding e Bollani fanno centro
Giuseppe Pennisi
La stagione sinfonica 2011-212 dell’Accademia Nazionale sta concludendo – ultima replica oggi – con un concerto di enorme successo grazie a un’insolita accoppiata: Daniel Harding, che mancava da Roma dal 2005, e Stefano Bollani, noto principalmente per la sua valenza nel jazz.
Harding in apertura ha concertato il celeberrimo Così parlò Zaratustra di Richard Strauss, il cui inizio dirompente colpì la fantasia di Stanley Kubrick che lo usò per commentare le suggestive scene del suo 2001 Odissea nello spazio e per concludere poi con le straordinarie trovate timbriche della Suite n. 2 di Daphnis et Chloé di Ravel.
Bollani ha affrontato con grande perizia un classico del repertorio concertistico per pianoforte: il Concerto in sol di Maurice Ravel, forse il più misterioso tra tutti i compositori: inutile tentare di rintracciare nella sua musica un dettaglio che riveli umori e fatti privati del creatore di tanti capolavori assoluti e di adamantina perfezione. Ascoltando il suo spumeggiante e pirotecnico Concerto in sol, sembrerebbe impossibile che proprio durante la sua composizione a Ravel fu diagnosticata una malattia cerebrale che lo portò alla morte nel giro di nemmeno dieci anni. La malinconia affiora eventualmente nel dolcissimo Adagio assai centrale, ma nel primo e nel terzo movimento è tutto un vorticoso rincorrersi tra il piano e l'orchestra in un circo di ritmi e colori profumati dalle suggestioni del jazz, scoperto negli Stati Uniti durante un viaggio compiuto qualche anno prima dall'autore del celeberrimo Boléro.
Il 9 giugno scorso l’enorme (2.800 posti) Sala Santa Cecilia del Parco della Musica a Roma è stata riempita da giovani in ogni ordine di posti (anche nelle gallerie dietro l’orchestra). Non solo la folla straripava in platea dove alcuni sono rimasti in piedi. Grande successo, coronato da ovazioni da stadio e da ben due bis. Tanto più insolito in quanto nei primi fine settimane di giugno, i romani, specialmente, le nuove generazioni, vanno al mare e non a chiudersi in una sala dalle 17.30 ad oltre le 20 per l’ultimo concerto della stagione sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.



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