domenica 20 maggio 2012

L'amaro apologo del Re di Von Zemlinsky in Milano Finanza 19 maggio

InScena L'amaro apologo del Re di Von Zemlinsky di Giuseppe Pennisi È in scena a Palermo fino al 24 maggio uno dei capolavori del teatro in musica del Novecento: Il Re Candaule di Alexander von Zemlinsky. Lasciato incompiuto nel 1942 alla morte prematura del suo autore, ha avuto un seguito nel 1996, quando ne è stata proposta un'edizione critica che ha trionfato a Amburgo, Salisburgo, Vienna e in altri teatri. La produzione del teatro Massimo è la prima italiana. Basata su una favola di Erodoto, rivista da André Gide, è un amaro apologo sulla felicità, sul potere e sull'opportunismo politico. Respinta dal Metropolitan nel 1942 perché giudicata oscena, oggi appare d'attualità anche grazie a una scrittura vocale e musicale che supera l'avanguardia della prima metà del Novecento e, pur incorporandone le innovazioni tecniche, propone un linguaggio comprensibile al pubblico. Regia, scene, costumi e luci (a cura di Manfred Schweigkofler, Angelo Canu, Mateja Benedetti e Claudio Schmid) si riallacciano al teatro espressionista. L'azione procede rapida in una scena unica su due livelli in cui i tre protagonisti (Peter Svensson, Nicola Beller Carbone, Kay Stiefermann) al centro del palcoscenico danno sfoggio di vocalità imperniata su registro di centro e contrappuntata dai recitativi dei numerosi personaggi secondari (i cortigiani sempre pronti a cambiar casacca). Le accuse di oscenità oggi fanno sorridere, è più inquietante il quadro nero della vita, della morte, e dei rapporti umani e politici che emerge dal lavoro. (riproduzione riservata) apologo Angelo Canu amaro André Gide Von Zemlinsky Novecento

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