sabato 17 marzo 2012

CON "I MASNADIERI" GABRIELE LAVIA RADDOPPIA in Il Velino 17 marzo

CON "I MASNADIERI" GABRIELE LAVIA RADDOPPIA

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Roma - Tragedia giovanile, oggi poco rappresentata, di Friederich Schiller in cui il poeta e drammaturgo tedesco vuole dimostrare che la ribellione alla società costituita è dannosa non solo di per sé, ma lo è anche perché mina l'entità etica della famiglia, I Masnadieri è ora in tournée per l’Italia in due versioni ambedue con la regia di Gabriela Lavia. La tragedia di Schiller è in questi giorni al Teatro di Roma, al Teatro India sul lungotevere Vittorio Gassman di fronte al Gazometro. Il rifacimento della tragedia di Andrea Maffei, messo in musica da Giuseppe Verdi nel 1846-47, debutta al San Carlo il 21 marzo e sarà uno dei punti forti del Festival verdiano a Parma (che co-produce lo spettacolo) in ottobre.

Al Teatro Argentina I masnadieri Sono una banda di metallari anni ’80. Arrivano dal fondo della scena, in lontananza, neanche fossero la gang di qualche quartieraccio di New York; sono dei ribelli, hanno sposato la causa del male e avanzano verso di noi al suono di un’orecchiabile marcetta che ci conquista sin dalle prime sonorità celtiche. Stivali, pantaloni stretti neri, cappelli o bombette varie, occhi neri e pistole a più non posso. Lavia per questa prima uscita della compagnia stabile, ha utilizzato tutto lo spazio che gli era concesso in una delle due sale del Teatro India, non ha fatto costruire imponenti scenografie ma ha affogato il palcoscenico sotto uno strato di terra pali di metallo come querce in una foresta e le mura della sala interamente dipinte da graffiti, addirittura le porte da dove entra il pubblico sono una festa di teschi scheletri e scritte. Sullo sfondo, alla fine della sala, una scritta gigantesca: Sturm und Drang.

I bozzetti delle scene e dei costumi dello spettacolo allestito per il San Carlo oggi e per il Regio di Parma domani mostrano che un approccio analogo verrà impiegato per il “melodramma in quattro atti” che è stato a lungo uno dei cavalli di battaglia di Dame Joan Sutherland. Vicenda crudele di vendette fratricide (quasi più truculenta de “Il Trovatore”) avrebbe dovuto lanciare Verdi (allora 36nne) a livello internazionale. La prima avvenne il 22 luglio 1847 al Queen’s Theatre alla presenza della Regina Vittoria. Gli esiti furono poco entusiasmanti: il pubblico e la stessa Regina pensarono che la partitura ammorbidisse eccessivamente la violenza ed il sangue del lavoro originale di Schiller . Richiede quattro grandi voci: un soprano drammatico di coloratura (a Napoli, sarà Lucrecia Garcia), un tenore lirico (Aquiles Machado), un baritono (Vladimir Stoyanov), ed un basso (Giacomo Prestia) , oltre ad alcuni personaggi minori. E’ un’opera a numeri chiusi- da considerarsi quasi un anello di congiunzione tra “Ernani” del 1844 e “Il Trovatore” del 1853. Dimenticata per alcuni decenni, è stata ripresa con successo, inizialmente a San Diego e poi al Metropolitan per giungere in Europa al Covent Garden ed al Festival di Baden Baden . È in repertorio a Zurigo ed a Francoforte. Dopo questa ripresa a Napoli è in programma oltre che a Parma, a Trieste. (ilVelino/AGV)
(Hans Sachs) 16 Marzo 2012 18:08

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