martedì 17 gennaio 2012

Al Massimo di Catania va in scena una Carmen di passione e sangue Il Riformista 17 gennaio

Al Massimo di Catania va in scena una Carmen di passione e sangue
Beckmesser
Catania. Con la Carmen che il 15 gennaio ha inaugurato la stagione
lirica, il Massimo Bellini di Catania è tornato ai tempi in cui
(dato che dispone della migliore acustica in Italia) Dame Joan
Sutherland e Richard Bonynge lo consideravano la loro sala di registrazione
favorita.
Nell’allestimento in scena sino al 25 gennaio, l’opera viene offerta
in versione integrale in francese con i recitativi accompagnati
composti per l’edizione di Vienna del 1875. La messa in scena di
Vincenzo Pirrotta è a basso costo, innovativa e di grande efficacia.
Con l’odore del sangue (e di mafia) sin dalle prime battute dell’orchestra concertata con vigore da Will
Humburg. Altro elemento centrale è il “richiamo della carne”.
La dizione è accettabile. La concertazione curata nel dettaglio ed intercetta a pieno le finezze dell’orchestrazione
originale (che delizia l’assolo del flauto nell’intermezzo!). Carmen è una felina Rinat Shahan (già ascoltata
a Roma alcuni anni fa e “star” di un recente festival di Glyndebourne) , piena di temperamento e ardita nelle
tonalità gravi, Don José è il giovane e bel tenore lirico russo Vsevolod Grivnov (grande successo un anno fa
alla Scala in “Eugene Oneghin” di Tchaichosky). Maschio ed attraente, l’Escamillo di Homero Pérez-Miranda,
spagnolo. Viene dalla Moldavia Tatiana Lisnic (Micaëla) già affermata come buon soprano lirico di coloratura.
Bravi il coro ed i caratteristi. Grande successo per l’esecuzione musicale. Beckmesser

Nessun commento: