sabato 17 dicembre 2011

DANIELA DESSÌ DEBUTTA A ROMA NEGLI “ULTIMI QUATTRO LIEDER” DI STRAUSS in Il Velino del 17 dicembre

DANIELA DESSÌ DEBUTTA A ROMA NEGLI “ULTIMI QUATTRO LIEDER” DI STRAUSS

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Roma - Gli spettacoli di musica dal vivo del periodo natalizio sono spesso imperniati su temi religiosi e su grandi oratori – come il Messiah di Georg Friedrich Händel, diretto da uno specialista come Fabio Biondi, che sale sul podio dell'Orchestra e del Coro di Santa Cecilia per la Stagione Sinfonica dell’Accademia con un cast vocale di primissimo piano. Oppure propongono programmi che possono piacere anche ai più giovani come “Lo Schiaccianoci” di Pëtr Il'ic Cajkovskij di cui sono in scena in Italia una dozzina di edizioni (tre solamente a Roma) oltre al film 3D di Andrei Konchalovsky .Chi vuole qualcosa di nuovo ed originale corra all’Auditorium di Via della Conciliazione a Roma dove il 18 ed il 19 dicembre, Daniela Dessì, una delle poche interpreti di oggi in grado di affrontare più diversi ambiti del repertorio melodrammatico, debutta negli Quattro Ultimi Lieder di Richard Strauss. Il 2011 si è aperto per Daniela Dessì con un altro grande debutto: in Gioconda al Teatro Massimo di Palermo dove la rappresentazione di quest’opera mancava da 41 anni. È stata applaudita a Liegi in Otello nel ruolo di una Desdemona forte ed assoluta. Sarà Madama Butterfly al Teatro dell'Opera di Roma dal 21 al 28 febbraio 2012. Dirige il Maestro Francesco La Vecchia, di ritorno da una trionfale tournèe personale in Cina, dove ha riscosso applausi lunghissimi dirigendo Il Flauto Magico di Mozart presso la China National Opera House di Pechino.

La genesi degli Quattro Ultimi Lieder di Richard Strauss, tre componimenti di Hesse, a cui si accoda un testo di un grande poeta romantico, Joseph von Eichendorff., ha inizio durante un breve esilio tra le montagne della Svizzera. Strauss muore un anno dopo, l'8 settembre 1949 a Garmish: ha appena il tempo di condurre un'ultima volta per le celebrazioni del suo ottantacinquesimo compleanno. Ho composta questo lavoro sapendo che sarebbe stato il suo canto del cigno. Circa la sua ultima composizione, i quattro Lieder, non lascia indicazioni di sorta. È un affare privato, una dedica dell'ultimo compositore romantico alla sua musa, nel momento in cui l'avvento della musica atonale sembra irrefrenabile. Il mondo stava andando in una direzione molto lontana dalle esperienze dell’Ottocento; per molti, anzi, la Nuova musica doveva cercare una definitiva via di fuga da ogni retaggio del tardo romanticismo. Il Lied, il genere privilegiato da Schubert, Schumann e compagni, era perfetto per dire addio alla grande stagione romantica. Solo il primo Lied racconta un momento di rinascita: Frühling (Primavera) pennella con tratti leggeri l’emozione di una nuova stagione verdeggiante. Gli altri tre descrivono un lungo commiato, che passa attraverso la chiusura dell’estate in September, la fine di una giornata in Beim Schlafengehen (Andando a dormire) e i rossori del tramonto (Im Abendrot). L’addio si rivolge anche al lessico della grande stagione romantica: la voce en plein air del corno in September, la vibrante melodia del violino solista in Beim Schlafengehen, il canto lineare e spiegato in Frühling. Tutte sonorità che non si sentivano più da decenni; ma che in mano a Strauss riescono a far dimenticare ogni classificazione storiografica. (ilVelino/AGV)
(Hans Sachs) 17 Dicembre 2011 10:25

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