domenica 16 ottobre 2011

Tutte le prime del Metropolitan si vedranno in italia dal vivo in Quotidiano Arte del 17 Ottobre

lunedì 17 ottobre 2011

Dal 18 ottobre


Tutte le prime del Metropolitan si vedranno in italia dal vivo
Giuseppe Pennisi
Dal 18 ottobre, grazie ad un sistema tecnologicamente avanzatissimo, gli italiani potranno andare alle “prime” del Metropolitan semplicemente arrivando ad un cinema non troppo distante da casa.
Ciò avviene già in 54 Paesi (e in 1600 sale). Con l’Italia se ne aggiungono altre 42. Per tutti i dettagli, basta andare al sito www.nexodigital.it. In breve si innesca competizione in un mercato dove esiste già il circuito micro-cinema che porta in una cinquantina di sale gli spettacoli delle nostre fondazioni liriche e dei nostri teatri “di tradizione”, coniugata con tecnologia, la competizione è la molla della crescita.
La stagione operistica del Met ha progressivamente esteso la sua distribuzione raggiungendo 1600 cinema e coprendo un totale di 54 Paesi tanto da raccogliere la più grande platea mondiale mai raggiunta per un’iniziativa di questo genere. Di recente le trasmissioni via satellite del Metropolitan sono arrivate anche in Russia, Israele, Cina, Cipro, Repubblica Domenicana, Marocco, Slovenia e S. Thomas nelle Isole Vergini. Sinora il Met ha avuto cinque “stagioni cinematografiche” in diretta e in sale attrezzate.
Perché l’Italia è rimasta fuori? Da un lato i “teatri di tradizione”, quelli più piccoli e in gran misura di provincia, temevano la concorrenza tra una “Traviata” casereccia e uno spettacolo del Met. Da un altro, è nato il circuito solo italiano, quello dei micro-cinema in gran misura sale parrocchiali dismesse in piccoli centri che mostravano l’opera in diretta da teatri italiani oppure in dvd su grande schermo.
Tuttavia chi difende l’esistente perde sempre. Specialmente di fronte al progresso tecnologico. Nel caso specifico le esperienze del Met digitale in altri 54 Paesi mostrano che lo strumento non fa perdere pubblico all’opera dal vivo ma ne porta di nuovo, giovane, che dopo avere visto e ascoltato, ad esempio, Anna Netrebko in digitale in “Anna Bolena” (lo spettacolo inaugurale), vuole vederla dal vivo. Oppure dopo avere visto al micro-cinema “Il Barbiere di Siviglia” di Parma, lo compara con quello del Met e fa poi la fila per un posto di galleria o loggione alla Scala.
Il mercato si vendica sempre, diceva Luigi Einaudi. Sulle implicazioni di questo episodio dovrebbero riflettere non solamente gli appassionati di lirica ma coloro che nella compagine di governo stanno discutendo su liberalizzazioni.
Lo facciano presto. Per non essere oggetto di vendetta.

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