mercoledì 28 settembre 2011

LA SINFONICA OBLIATA ESCE FINALMENTE DAL SILENZIO Il Riformista 29 settembre

LA SINFONICA OBLIATA ESCE FINALMENTE DAL SILENZIO
Beckmesser


In Italia, la musica “colta” dal Settecento alla prima parte del Novecento è di solito associata con la lirica, mentre si dimentica che, da fine Ottocento a metà Novecento abbiamo avuto un grande stagione di musica sinfonica , ancora eseguita frequentemente all’estero ma coperta da una corte di oblio in Patria. Per quale motivo? Montemezzi. Casella, Malipiero, Pizzetti, Dallapiccola, Russolo, Pratella, Sgambati, , Ghedini, Mancinelli, Catalani, Martucci. vengono considerati, a torto più che a ragione come espressione di un periodo che si vuole dimenticare. Uniche eccezioni: Petrassi e Respighi . Si tratta di compositori accusati, senza ragione, di essere stati fascisti mentre ad esempio Dallapicolla è stato uno dei 35 professori universitari che rinunciò alla cattedra all’avvento delle leggi razziali. L’unico certamente attivo nel PNF è stato, Puccini (tessera n.2 del partito a Viareggio) ma solo per pochi anni perché lo porto via la morte.
Si giunge al paradosso che mentre è stata riabilitata non solo la “Entartete Musik”(musica considerata “degenerata” dai nazisti) tedesca ma anche quella dello stesso compositore di corte di Hitler (Carl Orff), la musica italiana dello stesso periodo colpita dalla damnatiomemoriae viene eseguita e rappresentata più all’estero che in Italia.
Grazie, però, agli sforzi dell’Orchestra Sinfonica di Roma e del suo creatore e direttore , Francesco La Vecchia, “la sinfonica obliata” italiana sta uscendo dal silenzio . L’Orchestra Sinfonica di Roma è l’unico complesso musicale italiano che non riceve alcuna sovvenzione pubblica. Vive con un contributo della Fondazione Romana e l’apporto di un’associazione di appassionati. Pratica prezzi bassi: per 30 concerti, l’abbonamento è 300 euro che diventano 180 per gli anziani e 100 per gli studenti. Ha un organico stabile di 80 professori d’orchestra , in gran misura attorno ai 35 anni di età. Ha svolto tournée in tutto il mondo. Nei dieci anni circa di attività ha s volto anche un’attività sociale: oltre 200 concerti in istituti di detenzione e pena, centri di recupero di tossicodipendenti, scuole di periferia.
Ha appena inaugurato una sede nuova a Via dei Cerchi. Da alcuni anni si è data la missione di fare uscire dall’oblio la grande sinfonica italiana della prima metà del Novecento. La offre nella stagione dell’Auditorium di Via della Concilia e la registra con una grande casa discografica internazionale (la Naxos). Non ha i mezzi per affrontare la lirica “obliata”, speriamo che lo facciano La Scala, La Fenice ed il Teatro dell’Opera di Roma. La prossima stagione (annunciata il 24 settembre) pone l’accento sulla grande sinfonica italiana del Novecento (Casella, Sgambati, Respighi, Ghedini, Mancinelli, Catalani, Martucci, Petrassi) affiancati al grande repertorio. Pubblicata l’integrale di Martucci , stanno ora per uscire quelle di Casella e Respighi. Nei prossimi cinque anni arriveranno gli altri. Si tratta di musicisti di cultura romana , anche se non sempre nati a Roma.

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