venerdì 23 settembre 2011

Il Grande Inquisitore fa capolino al MiTo Milano Finanza 24 settembre

InScenaIl grande inquisitore fa capolino al Mi.To di Giuseppe Pennisi


Nonostante il successo di pubblico, Leggenda di Alessandro Solbiati, commissionata nell'ambito del Mi.To e in scena a Torino fino al 27 settembre, faticherà a trovare spazio nei teatri stranieri. L'ostacolo principale è dettato dall'enorme organico, che comprende due orchestre in buca, due gruppi di strumenti a percussione, una celesta, nonché un impianto elettroacustico.

I 90 minuti si snodano in un prologo, quattro scene, e un epilogo. Si va dalla Russia di Dostoevkij alla grande piazza di Siviglia del Cinquecento, fino a un carcere claustrofobico, per approdare infine al deserto. Il lavoro segue La Leggenda del grande inquisitore de I Fratelli Karamazov: se Cristo tornasse sulla terra, le gerarchie lo condannerebbero al martirio perché predica la felicità e la libertà del singolo e non della massa diretta verso una felicità comune. La regia, le scene, i costumi e le luci sono curati da Stefano Poda: si tratta di un impianto unico, con una vasca d'acqua in proscenio. Il tenore Mark Milhofer è un efficace Ivan, il soprano Alda Caiello un buon Alessio, mentre il baritono Urban Malmberg interpreta un valido Grande Inquisitore. Il soprano Laura Catrani e il basso Gianluca Buratto hanno gli intensi ruoli della Madre e dello Spirito del Non Essere. Il vero prodigio però è Gianandrea Noseda alla guida delle due orchestre, nonché di un ensemble situato nell'ala desta della galleria. Il direttore d'orchestra si cimenta con una partitura complessa e fortemente timbrica. (riproduzione riservata)



Inquisitore Alda Caiello

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