mercoledì 17 agosto 2011

IL RISORGIMENTO TRA OPERA E POLITICA Il Riformista 17 agosto

IL RISORGIMENTO TRA OPERA E POLITICA
BECKMESSER

Tra le attività collaterali al ROF 2011 viene presentato in antiprima domenica 21 agosto il film documentario W Verdi, Giuseppe! (coprodotto dalla Radiotelevisione Svizzera italiana e Associazione Baretti, in collaborazione con la Fondazione Teatro Regio di Torino), successivamente programmato a Torino ed a Milano nell’ambito del MiTO. Il film illustra il rapporto tra teatro e politica nell’Italia del XIX secolo documentando il ruolo dell’opera nel Risorgimento. Il lavoro non è delle tante iniziative celebrative ma attraversa il seoclo in modo divertente e straordinariamente ironico con “cammei” di Vianello, Tognazzi, Mondaini, Noschese, Chiari, Valori e Panelli. Gli autori (Alfonso Antoniozzi, Davide Livermore e Corrano Rollin) evocano un’Italia colta e ironica che rischia di sparire.Viene presentata una ricca carrellata di personaggi: due dei Monthy Python, Giuseppe Garibaldi, Vittorio Emanuele II, , Giuseppe Mazzini, Ciro Menotti, Carlo Cattaneo, Massimo D’Azeglio, Francesco Maria Piave, Metastasio, Giuseppe Verdi, Giuseppina Strepponi, Stendhal, Freud, e via discorrendo.
Beckmesser è un censore severo. Il film è divertente, ma limitativo. Si legga il libro di Pier Vittorio Marvasi, “L’Europa all’Opera. Radici musicali dell’Unione europea” (Zecchini Editore). Il volume prende avvio dall’inizio italiano dell’opera e ripercorre la rapida conquista da parte di questa prima in Francia, poi in Gran Bretagna e in Germania e infine in Russia. Per secoli l’italiano del teatro lirico è stato la lingua franca non solo delle corti ma di tutte le classi dirigenti europee e di quegli stati che volevano modernizzarsi e avere contatti con il Vecchio Continente. In Egitto, dai tempi del Kedhivé Mehemet Ali l’italiano era la lingua dell’aristocrazia, della finanza e dei commerci: Re Faruk fu il primo regnante (per poco tempo) a parlare arabo e a tentare di imporlo a corte. L’opera ha creato una rete fitta diventando il tessuto connettivo di un continente in cui dominavano gli scontri tra stati nazionali.

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