lunedì 1 agosto 2011

PUCCINI PIANGE NELLA TOMBA : CHE FIGURA PER L’ITALIA in Il Riformista 2 agosto

PUCCINI PIANGE NELLA TOMBA : CHE FIGURA PER L’ITALIA
Beckmesser

Per accertare le voci secondo cui in quella cappella funebre a Torre del Lago, i resti di Giacomo Puccini rumoreggerebbero per dare segno di quanto il compositore è inalberato, un politico di rango con alcuni amici, si è riunito in villino nei pressi di Modena per ascoltare il compianto. La parapsicologia – lo si sa – appassiona il politico in questione (che molti vorrebbero considerare ex-tutto) e pare abbia interessato anche Puccini. In effetti, il compositore (le cui ire da vivo erano ben note) si è inalberato da morto perché all’Arcus, spa controllata dal Ministero dei Beni Culturali, si sarebbero “dimenticati” di mettere il festival annuale (ora alla 57sima edizione) delle sue opere nella programmazione 2010 (creando un orrendo buco di bilancio) e non si sa se ne ricorderanno nella programmazione 2011 (siamo già in agosto!). “Che figuraccia per l’Italia”, avrebbe detto il compositore (noto nazionalista e tessera n.2 della federazione di Viareggio del Partito nazionale fascista). “Vedo arresti”, avrebbe aggiunto la medium, precisando “di carriera”. Lo spirito di un rigoroso Ministro del Tesoro, a lungo professore di economia, sarebbe intervenuto: “è una determinante aggiuntiva dello scoramento dei mercato”, aggiungendo: “ai miei tempi, i Ministeri funzionavano perché gli impiegati che non vincevano concorsi pubblici a dirigente, restavano tali e non arrivavano ai piani alti”. Frasi incomplete che forse solo al Collegio Romano possono essere comprese. Per trarne le lezioni del caso.
La “figuraccia” consiste nel fatto che alla buona notizia che il Festival si tiene (22 luglio- 3 settembre: tre opere, balletti, concerti) fa riscontro quella che sono Cina, Giappone, Francia ed una coalizione di teatri del centro e del nord del Paese a sostenerlo; altro motivo di sconforto nei confronti dell’Italia delle distrazioni.
La vera sorpresa è il nuovo allestimento di “La Bohème”. Viene da Hong-Kong, dove ha trionfato; farà un tour in Cina dove negli ultimi anni sono stati costruiti una trentina di teatri per mettere in scena opere, drammi in musical e commedia musicale “all’europea” (i cinesi ne vanno pazzi). Non si escludono riprese in vari teatri italiano ed europei (la Spagna è molto interessata). Con un colpo di maestria, regista (Maurizio Di Mattia), scenografo (Maurizio Varano) e la costumista (Anna Biagiotti) spostano l’azione dal 1830 all’inizio del Novecento, sotto i piedi di un’immensa Torre Eiffel. Intensa e commovente la recitazione anche a ragione della giovane età e dell’avvenenza dei cantanti – attori. Efficace la concertazione di Alberto Veronesi anche se all’aperto è difficile gustare le raffinata orchestrazione. Ottimo il cast vocale: Donata D’Annunzio Lombardi e Aquiles Machado hanno ricevuto applausi a scena aperta e vere e proprie ovazioni. Dopo diversi anni di servizio a Torre del Lago ed altrove, il precedente allestimento non va in pensione e non viene rottamato. Lo prende Nizza, aiutando così e Puccini e il suo Festival.
La seconda opera in programma è una ripresa colossale edizione di “Turandot” (regia di Maurizio Scaparro, scene di Ezio Frigerio, costumi di Franca Scquarciapino, direzione musicale di Kery Lynn Wilson) approntata per il 150simo anniversario della nascita del compositore.La si vedrà anche a Pisa, Lucca, Mantova, Ferrara ed altri teatri che hanno noleggiato la produzione , risparmiando loro e contribuendo alle finanze del Festival. Si alternano vari cast. La sera in cui la ascoltata il vostro chroniqueur, Kery Lynn Wilson ha concertato ottimamente la difficile partitura ed il coro diretto da Stefano Visconti merita un doveroso omaggio. Di grande livello, la Turandot di Antonia Cifrone , (perché non canta un po’ più nei grandi teatri italiani?) ed il Timur di Carlo Colombara. Ottimi Roberto Accursio, Aldo Orsolini e Nicola Pamio nei ruoli di Ping, Pong e Pang. Perfetta l’emissione della giovanissima Satomi Ogawa ma troppo piccolo il volume per un teatro all’aperto di 3000 posti. Ed il Calaf di Piero Giuliacci? Non era in una delle sue serate migliori ma è cresciuto nel corso dello spettacolo
Terzo titolo in cartellone “Madame Butterfly” in un allestimento che viene da uno dei maggiori teatri d’opera giapponesi. La prima a Torre del Lago è il 6 agosto La regia, le scene ed i costumi sono di tre grandi nomi giapponesi (Takao Okamura, Naoji Kawaguchi, Yashiro Chiji). Giapponesi anche Cio Cio San e Suzuki (Sakiko Ninomiya e Kimiko Suehiro), nonché i numerosi personaggi minori. Un gradito ritorno in Italia di Marcello Bedoni- c’è chi lo ricorda ancora giovanissimo ne “L’Elisir d’Amore” a Spoleto e “La Sonnambula” a Catania prima che finisse in Germania in quanto Sovrintendenti e direttori artistici parevano averlo obliato. Sharpless è il buon Sergio Bologna. Concerta uno dei giovani enfant prodige italiani della bacchetta: Valerio Galli. In breve, appuntamento da non mancare. Puccini ne sarà contento e sarà misericordioso nei confronti di carrieristi dalla memoria debole poiché “in troppe altre faccende, affaccendati”.

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