mercoledì 31 agosto 2011

JESI CI OFFRE FINALMENTE TUTTO IL SUO PERGOLESI Il Riformista 31 agosto )

JESI CI OFFRE FINALMENTE TUTTO IL SUO PERGOLES
Beckmesser

La piccola Jesi si era proposta come la Salisburgo italiana del 2010,ma o ragione di tagli inattesi ai finanziamenti pubblici o sulla base di aspettative derivanti solo da indicazioni verbali, parte del programma è slittato al settembre 2011.. Nel 2006 in occasione dei 150 dalla nascita di Mozart, nella sua città natale vennero rappresentati tutti e 22 i suoi lavori per il teatro in musica. Gian Battista Draghi (o Drago) detto Pergolesi in quanto discendente da una famiglia di Pergola, nacque a Jesi il 10 gennaio 2010 e la città natale sta completando un programma per mettere in scena tutte e dieci le sue opere ed anche tutto il resto della sua musica (soprattutto sacra, lo “Stabat Mater”. Pergolesi visse solo 26 anni (Mozart arrivò a 35). Sino a quando una diecina di anni fa, la Fondazione Pergolesi- Spontini , con un forte sostegno locale, non ha creato un festival annuale, venivano rappresentati unicamente “La Serva Padrona” (nata come in intermezzo in due parti per l’opera seria “Il Prigionier Superbo”), la commedia in musica “Il Flaminio” e grazie principalmente a Riccardo Muti (appassionato del lavoro), l’opera buffa “Lu’ Frate Innamoratu”. Non si conosceva, quasi, il grande contributo dato, nell’arco di pochi anni, all’opera seria.
Le celebrazioni hanno avuto un’anteprima il 5 giugno 2009 con un concerto diretto da Claudio Abbado alla guida dell’Orchestra Mozart . Il programma vero e proprio è cominciato l’11 settembre 2009 con la prima rappresentazione in tempi moderni de “Il Prigionier Superbo” (regia di Henning Brockhaus, Corrado Rovaris alla guida dell’Accademia Barocca). Entro l’autunno del 2010 si sarebbero dovute rappresentate tutte le opere del compositore non solo a Jesi ma anche a Pozzuoli (dove morì ), spesso in coproduzione con altri teatri italiani e stranieri che le avrebbero messe in scena tra il 2010 ed il 2011 . Il calendario dell’autunno 2010 è saltato, e con esso alcuni accordi di co-produzione. L’integrale di Pergolesi verrà registrata in DvD, offerta in un cofanetto e diffusa in Italia sul canale televisivo “Classica”, e su canali analoghi in Francia, Germania ed altri Paesi
Anche se la vita di Pergolesi è stata breve, grandissimo il suo impatto sullo sviluppo del teatro in musica, in poco più di cinque lustri di vita e soltanto sette anni di professione. Formatosi a Napoli, al “Conservatorio dei poveri di Gesù Cristo”, iniziò con lavori a carattere religioso: “La fenice sul rogo, ovvero la morte di San Giuseppe, oratorio in 2 parti”, “Li prodigi della Divina Grazia nella conversione di San Guglielmo Duca d'Aquitania”, la “Messa in Re maggiore”. “Salustia”, messa in scena nel 2008 a Montpellier ed a Jesi, ed “Il Prigionier Superbo” (mai rappresentato sino all’11 settembre 2009) mostrano come Pergolesi avesse assimilato e reso trasparente il linguaggio dei musicisti allora all’avanguardia (Leo, Hasse, Vinci). In “Adriano in Siria”, Pergolesi affrontò tutte la opportunità che il “sistema melodrammatico” potesse offrire. Ne “L’Olimpiade” fece una scelta stilistica intimista. Accanto a questo percorso nel teatro serio, ne svolse uno parallelo nella musica sacra (“Salve Regina”, “Stabat Mater”) e soprattutto nella commedia in musica (“Lo’ Frate Innamoratu”, “La Serva Padrona”, “Livietta e Tracollo”, “Il Flaminio”). In tutte queste composizioni, anche le più religiose o le più esilaranti, pone al centro “il palpito dell’anima”, come ha scritto il compianto musicologo Francesco Degrada.
Fu questo “palpito dell’anima”, ancor più della rappresentazione a Parigi nel 1752 de “La Serva Padrona” a scatenare “la querelle des bouffons”, polemica durissima fra tradizione francese e musica italiana che segnò un punto di svolta non solo nella storia della musica ma nell’evoluzione dell’illuminismo .
Cosa era avvenuto nel frattempo? Gli Enciclopedisti a Parigi, i musicisti e gli intellettuali tedeschi, i teatri delle corti europee, i conventi e le cattedrali del vecchio e del nuovo mondo scoprirono la musica pergolesiana. Nel secolo Diciannovesimo, il mito s’arricchì di risvolti romantici. L’eredità spirituale, raccolta dai napoletani del Settecento, fu cara ai marchigiani dell’Ottocento - tra essi Spontini e Rossini - che riconoscevano nello Stabat Mater e nella “Serva padrona” i punti di riferimento per l’espressione spirituale e per il teatro comico .
Poi il silenzio, fino ai primi del Novecento, con il Pulcinella di Stravinskij, che accolse musiche autentiche e falsamente attribuite a Pergolesi. Per non menzionare. Richard Strauss che in “Capriccio” (ottobre 1942) si riagganciò a “la querelle des bouffons” per analizzare il dramma dell’intellettuale tedesco durate la Seconda Guerra Mondiale (il dilemma tra “scegliere” o “non scegliere” – Strauss scelse la seconda strada principalmente per aiutare musicisti ebrei, come documentato dagli atti del procedimento a suo carico istruito dagli alleati). Infine, la riscoperta: negli anni Ottanta Roberto De Simone con “Flaminio”, “Adriano in Siria”, “Lo frate ‘nnamorato”, e quindi, nel nuovo millennio, con la creazione della Fondazione Pergolesi Spontini.
Con il festival “Pergolesi in progress”, la Fondazione Pergolesi Spontini continua l’esecuzione dell’integrale delle musiche di Pergolesi. Inaugura il 2 e 4 settembre al Teatro Pergolesi il nuovo allestimento de “La Salustia”, per la regia di Juliette Deschamps, e la direzione di Corrado Rovaris. Il 3 settembre al Teatro Pergolesi (con anteprima giovani il 1 settembre) il Festival prosegue con il nuovo allestimento de “La Serva padrona” per la regia di Henning Brockhaus e la direzione ancora di Corrado Rovaris. L’8 e 10 settembre (replica il 10, anteprima giovani il 6 settembre) il Teatro Studio Moriconi ospita “L’Olimpiade”, per la regia di Italo Nunziata e la direzione di Alessandro De Marchi. Il 9 settembre alla Cattedrale di San Ciriaco ad Ancona si tiene il “Concerto Spirituale” nell’ambito del XXV Congresso Eucaristico Nazionale, in occasione del quale Rubén Dubrovsky dirige il Bach Consort Wien.
L’omaggio a Pergolesi prosegue con “Lo Frate ‘nnamorato” che inaugura il 30 settembre (replica il 2 ottobre, anteprima giovani il 28 settembre) la 44^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi, un nuovo allestimento con la regia e le scene di Willy Landin. Fabio Biondi dirige Europa Galante.


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