giovedì 4 agosto 2011

I PUCCINIANI HANNO IMPARATO L’UTILE LEZIONE DELL’ ESPORTAR CANTANDO, Il Foglio 5 agosto

I PUCCINIANI HANNO IMPARATO L’UTILE LEZIONE DELL’ ESPORTAR CANTANDO
Giuseppe Pennisi

Lo sa pure “la musa bizzarra e altera” ( secondo la definizione della lirica data dal musicologo Herbert Lindeberger): il mercato si vendica sempre. Anche delle imprese di Stato che soffrono di dimenticanze e delle burocrazie che non vigilano a sufficienza. ’Arcus (spa a mezzadria tra i Ministeri delle Infrastrutture e dei Beni Culturali) si sarebbe “dimenticata” di includere il Festival Puccini, alla 57sima edizione, nella programmazione 2010, mettendo in serie difficoltà l’iniziativa. Tanto più che sede del Festival, ancora non si sa nulla della programmazione Arcus 2011.
I pucciniani da alcuni anni seguono l’invito lanciato da Il Foglio nel luglio 2008 (“Esportar Cantando”), noleggiando le loro produzioni di qua e di là (il 60% dei ricavil viene da biglietteria e noleggi). Ha dato loro una mano il regista romano Maurizio Di Mattia, poco noto in Patria ma una celebrità a Hong-Kong, Pechino, Macao, Mumbai e Singapore. In Cina negli ultimi dieci anni sono stati aperti 30 teatri d’opera “all’europea”. Con l’aumento dei redditi, si affina il gusto: ad una produzione di “Tosca” del Kazakistan ne preferiscono una italiana. Quindi, l’assist è venuto dall’Estremo Oriente dove in questi ultimi anni, l’esportazione di allestimenti e di prodotti toscani – dalla borse ai vini pregiati- sono andate di pari passo anche a ragione della collaborazione tra istituti di cultura all’estero ed uffici commerciali.
Il Festival è stata inaugurato da una “Bohème” prodotta a Hong Kong ed in partenza per un varie città cinesi prima di tornare – si spera – in Europa. Regia di Di Mattia. Concertazione di Alberto Veronesi. Cast giovane e abilissimo nel “recitar cantando” . Azione spostata dal 1830 all’inizio del Novecento con echi di Carné, Chabrol ed anche Edith Piaf.
La grande attesa è per il 6 agosto quando arriva sul Lago Massaciuccoli, una “Madama Butterfly” tutta giapponese. Prodotta dalla Opera Nazionale Popolare , una delle maggiori compagnie del Sol Levante, la regia, le scene ed i costumi sono di tre grandi nomi delle isole nipponiche (Takao Okamura, Naoji Kawaguchi, Yashiro Chiji). Giapponesi Cio Cio San e Suzuki (Sakiko Ninomiya e Kimiko Suehiro), nonché i numerosi personaggi minori. Un gradito ritorno in Italia di Marcello Bedoni nel ruolo di Pinketon- c’è chi lo ricorda ancora giovanissimo in un “L’Elisir d’Amore” a Spoleto nel 1994 dove si prendevano bonariamente in giro Silvio Berlusconi (nei cui panni era travestito Dulcamara) e Giuliano Ferrara (nelle vesti del “consigliori” del “dottore” aggiustatutto)

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