sabato 22 gennaio 2011

Roma saluta l'America con Uno sguardo dal ponte Milano Finanza 22 gennaio

InScenaRoma saluta l'America con Uno sguardo dal ponte di Giuseppe Pennisi


Con A view from the bridge (Uno sguardo dal ponte) di William Bolcom la «nuova opera americana» sbarca a Roma, dove è in scena fino al 25 gennaio. Negli ultimi 40 anni, la «nuova opera» ha successo perché tratta di argomenti noti (spesso tratti da romanzi o anche da film di cassetta) e una scrittura vocale e orchestrale melodica e orecchiabile.

Molto distante, quindi, dallo sperimentalismo. I teatri sono privati e le sponsorizzazioni agevolate, ma i sovrintendenti devono tener d'occhio il botteghino e gli sponsor guardano con attenzione al gradimento del pubblico. A view from the bridge segue il noto dramma di Arthur Miller. L'opera, andata in scena a Chicago nel 1999 e riproposta in varie produzioni negli Usa, approda ora in Europa. Bolcom coniuga il musical di Broadway con il verismo pucciniano e con un pizzico di Berio. Raffinata l'orchestrazione, dove i leit motiv si intrecciano con il gioco timbrico. La scrittura vocale è imperniata sul declamato: sono notevoli i due «ariosi» affidati rispettivamente al tenore lirico e al baritono, nonché un duetto tra tenore lirico e soprano leggero. Di grande impatto la regia di Frank Galati, molto attento alla recitazione, le scene (a tre livelli) e i costumi di Santo Loquasto, lo scenografo di Woody Allen. David Levi concerta con efficacia. Il cast è interamente americano e tra i protagonisti spiccano Kim Josephson (Eddie Carbone), Amanda Squitieri (Catherine), Amanda Roocroft (Beatrice Carbone), Marlin Miller (Rodolfo) e Mark McCrory (Marco). (riproduzione riservata)

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