sabato 29 gennaio 2011

A Palermo “Senso” salta la prima per sciopero ma incanta Il Velino 28 gennaio

CLT - Lirica/ A Palermo “Senso” salta la prima per sciopero ma incanta
Palermo, 28 gen (Il Velino) - Con la ripresa delle stagioni liriche, sono ricominciati scioperi che danneggiano in primo luogo gli operatori del settore. È saltata la prima del nuovo allestimento di “Cavelleria” e “Pagliacci” alla Scala e, cosa ben più grave, l’inaugurazione del Teatro Massimo di Palermo: “Senso” del compositore milanese Marco Tutino, fra i più rappresentati sulla scena teatrale contemporanea. Una rara commissione data da un teatro a un compositore italiano inserita nel programma pluriennale che il Massimo sta dedicando al 150esimo dell'Unità d'Italia, comprendente sia titoli della stagione principale che attività appositamente ideate per gli studenti, come lo spettacolo "Bianco Rosso e Verdi", che ha ottenuto il prestigioso premio Abbiati della critica Musicale italiana quale miglior progetto italiano del 2009. Minacciano di saltare anche le prime romane de “L’Elisir d’Amore” e del “Lago dei Cigni”. Lo sciopero a Palermo è stato motivato dal fatto che il sovrintendente e il compositore (quando era sovrintendente del Comunale di Bologna) hanno applicato la legge per risanare i conti dei teatri. A Roma si contesta la norma secondo cui non si possano pagare premi di produttività in teatri dove i bilanci consuntivi chiudono in rosso. Il resto del mondo musicale europeo ride rispetto a tali richieste corporative in un Paese in cui il costo di una rappresentazione è il doppio della media Ue, spesso a ragione di organici eccessivi rispetto alla produzione.

“Senso” è in scena a Palermo ancora per pochi di giorni. Nel 2011 sarà a Varsavia (che la coproduce) e forse a Trieste ed a Los Angeles. Occorre correre a vedere lo spettacolo. Il compositore Tutino e l’autore del libretto, Giuseppe Di Leva, si sono ispirati alla omonima novella di Camillo Boito, uscita nel 1883 e resa celebre dalla splendida trasposizione cinematografica di Luchino Visconti nel 1954: l’opera si svolge nei primi anni di vita dello Stato unitario italiano ed è intrisa di profondi dissidi, fra amore, interessi e tradimenti. Una scelta tematica che suggella l'anno di celebrazioni per il 150esimo dell'Unità ma che soprattutto conferma il percorso artistico di Marco Tutino, da sempre intento a misurarsi con temi profondi tratti dalla letteratura o dall'attualità. “Da tempo - sottolinea il compositore - pensavo di comporre un'opera ispirandomi a ‘Senso’, che mi colpì molto già quando vidi il film in tv ad appena dieci anni. Ho subito il fascino della doppia dimensione della novella di Boito, che narra di un dramma personale con un forte riferimento alla storia risorgimentale”. L'opera si dipana infatti su due livelli narrativi: il primo, collettivo, è il panorama storico risorgimentale, il secondo è una vicenda passionale individuale. In primo piano la figura di Livia, io narrante e soggetto di un amore cinico e morboso che nel libretto di Giuseppe Di Leva, frequente collaboratore di Tutino, si intrecciano vicendevolmente.

L’allestimento è una gioia per gli occhi. Hugo De Ana, che firma regia, scene e costumi, ha immaginato un sontuoso apparato scenico, basato su un caleidoscopio di riflessi che propongono un Risorgimento non didascalico ma immaginifico, in cui non mancano i riferimenti alla cinematografia di Visconti. Anche la musica di Marco Tutino vuole creare delle immagini: “vorrei che la musica si dispieghi come la visione di un arazzo, dove su uno sfondo storico ed eroico le note illuminano e ingrandiscono la vicenda passionale e intima”. L'Orchestra e il Coro del Teatro Massimo è una fra le più note bacchette di oggi, Pinchas Steinberg. Fra gli interpreti, lei - Livia Serpieri - sarà il soprano Nicola Beller Carbone, lui - Hans - il tenore Brandon Jovanovich, Giorgio Surian invece indosserà i panni del conte Serpieri.
(Hans Sachs) 28 gen 2011 13:38

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