mercoledì 14 luglio 2010

La presa della Bastiglia Il Velino 14 luglio

POL -
Roma, 14 lug (Il Velino) - Scrivo da Nizza dopo dieci giorni passati ad Aix en Provence. Ad Aix i giornali italiani arrivano in ritardo. A Nizza il giorno stesso in cui escono a Milano e a Roma. In ambienti francesi, tuttavia, diventa quasi inevitabile e naturale guardare all’Italia con il cannocchiale. Specialmente il 14 luglio, festa nazionale, ricorrenza della presa della Bastiglia. In Francia, le conversazioni nei caffè e nei ristoranti de Cours Mirabeau di Aix e sulle spiagge della Baie des Anges di Nizza riguardano la crisi economica e la maxi-manovra di finanza pubblica (100 miliardi di euro in due anni e mezzo) annunciata dal governo parigino. Lo “scandalo al sole” pieno di gossip su bustarelle che avrebbe fatto tremare Eliseo e Matignon sarebbero chiacchiere da portinaie. Un maggiordomo, Pascal Bonnefoy (nome che è tutto un programma), istigato dalla persona di fiducia, François-Marie Barnier, della maggiore ereditiera di Francia (l’87enne Liliane Bettencourt), con due magnetofoni registra le conversazioni di salotto a casa. Si licenzia, con una gratifica di 215.339 euro, mette i nastri su cd con l’ausilio del perito informatico Philippe Dunand e li porta a un agguerrito procuratore, unitamente alle dichiarazioni su bustarelle à go-go, a un sito web di Claire Thibout (moglie di Philippe Dunand e contabile della Bettencourt, da cui si è appena licenziata con una gratifica di 500 mila euro). Timori e tremori per alcuni giorni. Sino a quando la Thibout smentisce tutto. E il presidente della Repubblica, Nicolas Sarkozy va, la sera del 12 luglio, in televisione per smentire tutte le illazioni in un serrato dialogo con uno dei più noti giornalisti televisivi francesi e per annunciare come non si farà distrarre da scandali e scaldaletti ma porterà avanti un programma di riassetto strutturale il cui aspetto centrale è la riforma della previdenza. Sarkozy può far leva non solo sulle smentite della Thibout ma anche e soprattutto su un rapporto dell’ispettore generale di Finanza che scagiona da ogni illazione l’attuale ministro del Lavoro, Erich Woerth, di avere favorito forme di elusione fiscale alla Bettencourt quando, in un governo precedente era stato ministro del Bilancio.

Alla calda estate politica francese ne corrisponde, soltanto sfogliando la stampa, una molto più calda italiana. Si accavallano accuse e illazioni di ogni genere che riguardano i piani alti dei partiti e, quindi, dell’esecutivo. Sono accuse e illazioni prive, sino ad ora, di altro riscontro. Sembrano annunciare una lunga fase diretta a logorare non solo il governo ed il Parlamento ma l’intera classe dirigente del Paese (quindi, anche quella dell’opposizione). Il presidente del Consiglio ha fatto quadrato a supporto del governo e dei dirigenti dei partiti e movimenti. Non sarebbe il caso di pensare a un confronto all’interno dei partiti per giungere, se possibile, a una strategia comune condivisa oppure a una chiara strategia di maggioranza e di maggioranza poiché su temi così delicati è possibile avere punti di vista divergenti? Il presidente del Consiglio, che ha sempre mostrato di avere un ottimo rapporto diretto con gli italiani, non dovrebbe, come Sarkozy, progettare una lunga intervista con uno dei maggiori giornalisti italiani al fine di illustrare il suo punto di vista e di sottolineare il costo opportunità, per tutti gli italiani, della perdita di tempo e di energie nella dozzina di “scandali al sole” che sembrano emergere? Non dovrebbe, se del caso, tagliare rami secchi e scartare mele bacate al fine di concentrarsi sul programma di riassetto? E l’opposizione che pare gongolare in questo clima, non dovrebbe chiedersi con quale programma affronterebbe i gravi problemi del Paese ove il tentativo di presa della Bastiglia avesse successo? Per ora si vedono tanti sanculotti ma nessuna strategia.

(Giuseppe Pennisi) 14 lug 2010 12:43

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