venerdì 9 aprile 2010

ROMA E LE LIBERALIZZAZIONI Il tempo 9 aprile

ROMA E LE LIBERALIZZAZIONI
Giuseppe Pennisi
Pochi lo sanno, ma sta assumendo un’importanza analoga a quella della legge finanziaria. Si tratta del “disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza”, in parole povere la legge annuale sulle liberalizzazioni. Iniziata per rispondere a sollecitazioni dell’Unione Europea, UE (in materia di applicazione di varie direttive) e dell’Antitrust (prendendo l’avvio da questo o quel caso concreto) è ormai una prassi. Ma non un mero rito: da dieci anni il Rapporto Annuale sulla Liberalizzazione della Società Italiana (che quest’anno verrà presentato a fine aprile) scandisce, in una prospettiva europea, il lavoro che c’è da fare in questo campo. Le scadenze sono serrate. Il ddl dovrà essere varato dal Consiglio dei Ministri entro il 6 giugno. Primo appuntamento pubblico importante: gli Stati Generali delle Professioni convocati per il 15 aprile. Già in corso vari tavoli tecnici.
La materia interessa specificatamente il Lazio e Roma. L’anno scorso – chi se lo ricorda?- fu un provvedimento analogo ad innescare le, peraltro, immotivate polemiche sull’acqua (e sul futuro dell’Acea). Quest’anno due capitoli del testo in elaborazione tocca da vicino il nostro territorio: a) l’apertura alla concorrenza e la ventata riduzione dei contributi alle ferrovie regionali (Roma è città di pendolari); b) i servizi aeroportuali che, secondo l’Antitrust, sono “gestiti da concessionari che operano in monopolio in modo insoddisfacente” ed “in assenza di procedure di gara” e “rinnovi di concessione eccessivamente lunghi”. Pure altri temi, allo studio nei vari tavoli, interessano i romani in quanto riguardano tutti gli italiani (la liberalizzazione dei servizi postali, eventuali comportamenti collusivi nella determinazione dei prezzi degli olii minerali, benzina in particolare).
Da un lato, ritengo che gli argomenti sono tanto importanti per la vita di ciascuno di noi che Il Tempo debba aprire un’apposita finestra per dare spazio, nelle prossime settimane, ad idee e proposte dei lettori. Da un altro, credo che – come già sottolineato su Il Tempo del 6 aprile – occorra tenere conto che adesso c’è un doppio grimaldello con cui facilitare l’attuazione di un programma di liberalizzazioni che riesca a massimizzare i benefici alla collettività minimizzando i costi a coloro che hanno fruito e fruiscono di tutele dirette e soprattutto indirette: il disegno politico condiviso tra Stati e le Regioni con più popolazione (nel caso del Lazio tale condivisione si estende al Comune più importante, Roma) e la decisione, nell’ambito del federalismo, di riordinare in modo chiaro il guazzabuglio di competenze posto in essere dalla sinistra con il nuovo Titolo V della Costituzione.
Andando specificatamente ai problemi più spiccatamente romani è fuor di dubbio che una normativa mirata a migliorare i servizi aeroportuali è essenziale per lo sviluppo e l’ammodernamento di Roma capitale (anche alle luce della gara per le Olimpiadi). In altri Paesi, la concorrenza anche con vettori ferroviari privati pare avere giovato ai servizi per i pendolari. La direttiva europea è stata assunta dopo una serie di studi (anche da parte di trasportasti italiani) consultabili in gran misura sul web; da questi studi possono venire idee anche migliorative delle condizioni minime previste dalla direttiva Ue.

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