giovedì 24 dicembre 2009

IL “MODERNO” TERRORISMO Il Tempo 24 dicembre

IL “MODERNO” TERRORISMO
Giuseppe Pennisi
Siamo alle prese con un terrorismo ben differente di quello con cui ci siamo prevalentemente confrontati negli ultimi dieci. Non è, come l’islamico, basato in gran misura sul risentimento di avere perso, mille anni fa, il primato tecnologico, artistico, culturale oltre che di reddito e di ricchezza. E’ perché . come il terrorismo delle “brigate rosse”, ha alle sue fondamenta una matrice puramente ideologica, le cui origini si collegano , come dimostrato dagli studi di Luciano Pellicani di un quarto , all’eresia gnostica del II e II secolo dell’Era Cristiana. Un lavoro nuovo di zecca (Alessandro Orsini Anatomia delle Brigate Rosse- Le radici ideologiche del terrorismo rivoluzionario, Rubettino) apporta un contributo originale Analizza come spiegare il terrorismo in Paesi democratici e prosperi (dove l’opposizione, o le opposizioni hanno voce ed i livelli medio di reddito sono elevati) non dove c’è un’occupazione straniera (e si combatte per la liberazione) od è in corso un rivoluzione. Il terrorismo “ideologico” striscia, come un fiume carsico, sotto la superficie della società occidentale, è difficile da affrontare, è irrazionale e può risorgere in qualsiasi momento. Soprattutto se “cattivi maestri”, consapevoli della sua esistenza annidata nelle sedi dove meno se lo si aspetta, sanno come attizzare il fuoco. E’il terrorismo nei cui confronti si è più indifesi perché – come visto su Il Tempo del 3 dicembre –nei confronti degli altri pure la scienza economica può dare un contributo.

Nessun commento: