sabato 3 ottobre 2009

SALVIAMO IL SUD DAI MERIDIONALISTI Il Tempo del 3 ottobre

Il Mezzogiorno sarà uno dei temi principali del dibattito autunnale, ad iniziare dal maxi-convegno organizzato dalla Confindustria per il 9 settembre. Cosa leggerle per prepararsi a meglio seguirlo? La letteratura sui problemi del Sud (dai recenti rapporti Svimez e DPS – il Dipartimento pertinente del Ministero dello Sviluppo economico) alla saggistica economica e sociologica di questi ultimi mesi sono, di norma, testi ponderosi (già per questa ragione scoraggiano i lettori). Inoltre, sono intrisi di melanconia mediterranea (c’è chi meno elegantemente li chiama “piagnoni”); altro motivo di scoramenti.
Questa estate, invece, è uscito un saggio di Michele Guerriero (“Stelle del Sud. Le eccellenze del Mezzogiorno e le nuove rotte per fare ripartire l’Italia”, prefazione di Pellegrino Capaldo, pp.100 ,€ 9) che si legge tutto d’un fiato e che infonde speranza. Guerriero, giornalista (è stato uno dei fondatori di “Formiche” ed ora è direttore generale de “Il Velino”) è pugliese; al pari del vostro “chroniqueur” dal cui cognome si evincono chiare origini catanesi, parte dal presupposto che “bisogna salvare il Meridione dai meridionalisti”. Come diceva Albert Hirschman (che di sviluppo si intendeva molto di più di tanti improvvisati specialisti nostrani) occorre affrontare le problematiche della aree sotto-utilizzate “con gioia”, ossia con ottimismo, sottolineando i “punti forti” su cui far leva non quelli deboli sui quali piangere e strapparsi le vesti. Dopo un’introduzione su come orientare e meglio impiegare l’ultima tornata dei fondi strutturali europei (2007-2013), lo snello ed efficace saggio di Guerriero ci propone un viaggio tra cinque esperienze di successo: il petrolio in Basilicata, due note case vinicole in Puglia e Sicilia, il distretto del divano in Puglia, l’interporto campano di Nola, ed il porto di Gioia Tauro. Il viaggio è effettuato tramite visite in loco ed intervist, non unicamente analisi dei dati. Ne risulta il quadro di un Sud (o di una parte del Mezzogiorno) tesa verso l’innovazione, piena d’entusiasmo, fiduciosa di potere superare la crisi congiunturale (e strutturale in corso). Una lettura che infonde coraggio, non soltanto speranza. Un unico appunto: le interviste riguardano più imprenditori che imprenditrici. La mia esperienza, di docente di master manageriali a Palermo ed alla Scuola della Pubblica Amministrazione ad Acireale, è che, invece, le potenzialità maggiori sono nelle donne. Un suggerimento a Guerriero: il suo prossimo viaggio sia tra le donne del Mezzogiorno nell’industria, nel commercio e nelle professioni. Campo in cui c’è ancora molto da scoprire.

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