sabato 18 luglio 2009

OPPORTUNITA’E RIFORME PERUSCIRE DALLA CRISI Il Tempo del 18 luglio

Grazie al clima politico che si sta sviluppando in seguito al vertice internazionale de L’Aquila, l’Italia può trovare un percorso condiviso per le riforme? Credo di sì. Per articolarsi un programma realizzabile , sarebbe errato tentare convergenze alla spicciolata (su questo o su quel comparto) ma occorre avere chiaro un tema conduttore ed unificante di medio e lungo periodo (tale da prescindere dalla “exit strategy” dall’attuale crisi economica e finanziaria). Il Documento di politica economica in preparazione la sua imminente discussione in Parlamento sono un’occasione importante per individuare il tema condutture.
A mio avviso, tale tema conduttore unificante deve guardare all’Italia del dopo crisi,dove ( come nel resto del mondo), verrà data maggiore attenzione (che nel recente passato) alla produzione di beni e servizi , ai livelli dei consumi e dei risparmi, alla qualità degli investimenti. In linea con le prese di posizione programmatiche del Pdl (“nessuno resterà indietro”) e dell’attenzione alla distribuzione dei redditi di numerosi filon confluiti nel PD, l’ampliamento delle opportunità per ciascuna persona può essere tale tema conduttore. L’ampliamento delle opportunità differisce dalla riduzione delle diseguaglianze, di redditi o di consumi, poiché l’accento è sulla capacitazione (la capacità in potenza) dell’individuo (come nella più recente Enciclica) ed il suo potenziamento.
Un’analisi inedita delle Università di Milano e di Bari conclude che, su 17 Paesi europei, l’Italia si pone in posizione mediana in termini di disuguaglianza di opportunità. La determinante principale (in tutta Europa) della disuguaglianza di opportunità non è il reddito quanto il livello d’istruzione dei genitori e la tipologia di rapporto di lavoro (se “a tempo indeterminato” od in altra guisa). Ridurre questa disuguaglianza ed ampliare opportunità per tutti può essere la leva sulle riforme. L’analisi è confortante perché tra i 17 Paesi, l’Italia è uno di tre in cui si vedono segni di miglioramento (in termini d’opportunità) – gli altri due sono l’Austria e la Polonia.
Segnali ancora più incoraggianti vengono dai numerosi punti di convergenza tra “Il Libro Bianco” recentemente presentato dal Ministro del Lavoro, della Salute e della Solidarietà Sociale e proposte di alcune parti del PD, specialmente quelle che riprendendo i lavori d’Etienne Wasmer dell’Observatoire Français de Conjonctures Economique , delineano un percorso per eliminare le barriere tra rapporti di lavoro “a tempo indeterminato” ed altre forme, caratterizzate da vari gradi di flessibilità e precarietà. Più complesso, e di più lungo periodo, ridurre il vincolo rappresentato dal grado d’istruzione dei genitori; in Italia , in particolare, si stanno ancora rimarginando le ferite su scuola ed università causate da un Sessantotto durato un decennio. Una strategia basata su un obiettivo condiviso (che argini i particolarismi) può essere di grande utilità. A tutti.

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