venerdì 22 maggio 2009

I PAGLIACCI DI ZEFFIRELLI ARRIVANO IN LAMBRETTA Milano Finanza del 23 maggio

È in scena a Roma fino al 27 maggio il nuovo allestimento di Pagliacci di Ruggero Leoncavallo con la regia di Franco Zeffirelli e la direzione musicale di Gianluigi Gelmetti. È uno spettacolo destinato a girare il mondo: dopo Firenze arriverà ad Atene e Mosca pare destinato ad approdare a New York. Zeffirelli ha realizzato numerose differenti edizioni del dramma in musica di Leoncavallo, tra cui una per il cinema. In quest'ultima ci si trova nella periferia di Napoli, in un ambiente degradato dove corrono lambrette (ma non mancano cavalli, asini e auto d'epoca), si spaccia e vagano prostitute multi-etniche. Come consueto nelle regie di Zeffirelli, c'è grande cura per i dettagli. In questo contesto napoletano, scoppia il drammone di tradimento coniugale e duplice omicidio (sia di moglie sia di amante) da parte del capocomico durante una rappresentazione in piazza organizzata da una troupe di poveri artisti ambulanti. L'estro della regia di Zeffirelli è nel differente taglio ai due atti: neorealistico il primo e onirico, quasi felliniano, il secondo.

Il lavoro di Leoncavallo ha ancora i suoi appassionati (nonostante le riserve di certa critica). Il teatro è sempre stracolmo e al botteghino ci sono le file. L'intesa tra regia e direzione musicale è perfetta. Fra i tre protagonisti spicca Myrtò Papatansiu, ottima nella recitazione e nell'emissione anche se con un volume non sempre adeguato per le dimensioni del Teatro dell'Opera. Stuart Neill è un tenore generoso che non si risparmia, infiamma il pubblico quando «spinge» ma risulta poco adatto nelle «mezze voci», dove va bene invece Seng-Hyoun Ko. Negli altri ruoli sono apprezzabili Danilo Formaggia e Domenico Balzani. In breve, uno spettacolo tradizionale e dai toni colossal, ma che merita di essere visto e ascoltato. (riproduzione riservata)

Nessun commento: