venerdì 28 novembre 2008

TREMONTI , ATTENTO A GEITHNER . TIRA TRAPPOLE Il Tempo 28 Novembre

Alcuni organi di stampa italiana hanno tardivamente e benevolmente ripreso alcune critiche nei confronti della “squadra economica” presentata in pompa magna dal Barack Obama che il 20 gennaio sarà Presidente degli Usa. Ci si è probabilmente basati su dispacci d’agenzia e non su documenti o su testi originali. Le critiche apparse sui giornali italiani (per lo più di Milano) hanno posto l’accento sui conflitti d’interesse che legano alcuni di loro con istituti direttamente interessanti dalle politiche (e dalle regolazioni) che sono chiamati ad elaborare ed applicare. Si è anche fatto cenno alla non buona prova data quando erano nelle stanze dei bottoni dell’Amministrazione Clinton ed al “vecchio che avanza” da loro rappresentato, nonostante l’età relativamente giovane di molti di loro – un “vecchio” concettuale, dunque, non anagrafico.. Peccati veniali rispetto ad alcuni aspetti più fondamentali quali si ricavano da documenti e da conoscenza personale . Ed alle implicazioni che tali nomine hanno per l’Eu in generale e per l’Italia in particolare.
Occorre tenere presente che il 26 Novembre, “The New York Times”- ossia il quotidiano che più ha tirato la volata ad Obama durante la campagna elettorale – ha dedicato al tema un editoriale di fuoco, sollevando non solo i conflitti d’interesse ma la alta probabilità che “non tornerà la fiducia dei mercati interni ed internazionali sino a quando alcuni di loro saranno sulla scena politica”. Le accuse principali sono rivolte nei confronti di Timothy Geithner (che dovrebbe assumere la carica di Segretario al Tesoro) e Lawrence Summers (che dovrebbe essere il direttore del Consiglio per l’Economia Nazionale, organo ricreato all’uopo), i due veri personaggi chiave della squadra- gli altri sono in gran misura comprimari scelti o per pagare debiti politici elettorali o per assolvere obblighi più o meno cogenti (anche se non scritti) in termini di “quote rosa”.
L’estate scorsa, quando la vittoria d’Obama era già data molto probabile, Timothy Canova della Chapman University ha pubblicato, su una rivista apertamente a sinistra, e dichiaratamente obaniana, “Dissent”, un saggio in cui si dimostrava come l’attuale crisi finanziaria abbia origine nella “bolla” creata dall’Amministrazione Clinton e si metteva in guardia da richiamare protagonisti di quel Governo nelle poltrone che a Washington contano. Chi desidera il testo integrale può chiederlo, se preferisce a mio nome, a canova@chapman.edu. Veltroni e gli altri obaniani italiani dovrebbero leggerlo e farlo tradurre per diffonderlo in seno al PD.

Non conosco personalmente Geithner, pur se – come spiegherò- ci siamo incrociati alcune volte nella nostra vita professionale. Sono stato collega di Summers in Banca mondiale. “Larry” (per gli amici) è un economista la cui bravura è superata soltanto dall’arroganza e dal non voler mai ammettere i propri sbagli: ciò gli è costato l’incarico di Vice Presidente della Banca Mondiale – aveva proposto di smaltire i rifiuti tossici in Africa perché là “la vita vale meno ed è più breve” di Presidente dell’Università di Harvard – aveva scritto che le donne non sono in grado di giungere ad elevate posizioniaccademiche, soprattutto nelle scienze. Non è solamente la mia opinione; su 100 quotidiani Usa, la mattina del 27 novembre, David Leonhart (uno dei più noti columnist economici vicini al partito democratico, quindi obaniano “di complemento” ) documentava, carte alla mano e citazioni virgolettate e mai smentite, come, ammalato di politica, “Larry” perso l’incarico a Harvard, sia stato, di fatto, il Segretario al Tesoro “ombra” negli ultimi due anni ed abbia formulato proposte contraddittorie su come affrontare la crisi finanziaria. Il pericolo è, al pari di quando era in Banca mondiale prima e nel suo incarico al Tesoro Usa, non seguirà una strada univoca ma andrà a tentoni provando ora questa ora quella ricetta e neutralizzandole a vicenda. In aggiunta, ha presentato misure dirette espressamente contro l’Ue , nella speranza il costo della crisi venga pagato più che proporzionalmente dal Vecchio Continente. Viene definito dai suoi stessi amici un “aggressore scettico” (lui stesso sorride annuendo a questa caratterizzazione). Ce ne dobbiamo già aspettare delle belle sul piano interno (si è già contro la politica sanitaria quale presentata da Obama agli elettori) sia internazionale (l’Organizzazione mondiale del commercio rischia scossoni da mandare definitivamente all’aria il negoziato multilaterale sugli scambi in corso dal 2001). La sua carica non è soggetta a voto di fiducia da parte del Congresso ed è poco definita (trattandosi di un organo creato da Clinton nel 1993 ma in profondo sonno dal 2001). A Washington si dice che il carattere di “Larry” è tale da portarlo a scontri con il resto della squadra. Potrebbe uscire presto di scena, dopo avere dato, però, un’impronta difficile ai rapporti con il resto del mondo- in particolare con quell’Europa che considera decaduta e decadente. Ha, invece, di tanto in tanto, un occhio di riguardo per l’Asia.
Ancora più pericoloso Geithner , soprannominato, a Washington, “l’anguilla” per la disinvoltura con cui si è sempre mosso tra repubblicani e democratici e tra regolatori e regolati. La sua candidatura al Tesoro non piace a molti deputati e senatori repubblicani proprio a ragione di una trasversalità giudicata eccessiva. Abbiamo studiato nella stessa Università (la School of Advanced International Studies della Johns Hopkins) ma ci separano circa 20 anni di età (e non lo ricordo tra i miei allievi quando ho insegnato nell’università dove avevo studiato). Pertinenti però le domande sollevate (ancora una volta su un centinaio di quotidiani) il 26 novembre da un altro columnist considerato collaterale ai “liberal”, Andrew Ross Sorkin: ha appreso le lezioni degli errori commessi nell’Amministrazione Clinton? E di quelli più recenti quando pur essendo di Presidente della Federal Reserve Bank di New York , ha intrattenuto negoziati bilaterali con banchieri in difficoltà su sussidi a spese dei contribuenti? Ha fatto pubblica ammenda per gli esiti disastrosi di queste trattative (con Bear Sterns, Lehman Brothers, Merrill Lynch ed anche CitiGroup) poco compatibili con le sue funzioni ? Per quale motivo il suo datore di lavoro (la Fed di New York) gli ha dimezzato lo stipendio da circa 400.000 dollari a meno di 200.000?
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze italiano, Giulio Tremonti, avrà Geithner come sua controparte (sempre che la nomina vada in porto). E’ bene che se ne faccia fare un profilo approfondito con dettagli sul suo operato sia al Governo (sottosegretario con Clinton sia alla Fed di New York): solo in questo modo potrà scansare le trappole, grandi e piccole, che si profilano all’orizzonte.
Se il bel ed il cattivo tempo si vedono dal mattino, prepariamoci a temporali.

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