lunedì 25 agosto 2008

L'EQUIVOCO STRAVAGANTE: LA CENSURA PAPALINA E IL TEATRO DI REGIA, Il Velino 12 agosto

Nel lontano 1811, Gioacchino Rossini aveva 19 anni, un’amante (cantante lirica) più matura e più nota di lui, ed un successo sulle spalle (“La cambiale di matrimonio” rappresentato un anno prima al Teatro San Moise di Venezia. Ottenne per procura di comporre una commedia in due atti”L’equivoco stravagante” per il Teatro del Corso di Bologna. L’intreccio era la solita storia di padre ricco che vuole combinare le nozze della figlia con un altro arricchitosi come lui, ma la fanciulla è innamorata di uno squattrinato ed, alla fine, tutto si risolve. Il libretto conteneva un po’ di doppi sensi ed un paio di scene avevano vaghi riferimenti sessuali. Dopo tre rappresentazioni, la censura papalina (molto più bigotta ed ottusa di quella austro-ungarica o di quella borbone) intervenne; si bloccò lo spettacolo; e non se ne fece più nulla sino al 2002 quando venne “riscoperto” dal ROF.

L’operina è nulla di ché. Indubbiamente, meno brillante (sotto il profilo sia drammaturgico sia musicale) della precedente “Cambiale di matrimonio”. Ascoltata, senza essere vista in teatro, sarebbe anche noiosa in quanto la farsetta viene stiracchiata per oltre due ore. Viene riproposta al ROF 2008 e rappresenta – ritengo- un buon esempio di “teatro di regia”. Emilio Sagi trasporta la vicenda ai giorni nostri in un’ambientazione alla Aldòmovar. L’azione è veloce, la recitazione perfetta, le gag (spesso aggiunte) spassosse. Ovviamente molti dei riferimenti impliciti nel libretto diventato espliciti, i cantanti-attori hanno il fisico richiesto e già un gran sfoggio di belle gambe e gonne super-mini. Il testo non viene violentato, ma esaltato per rendere spassoso ciò che rischierebbe di essere barboso. E’ evidente che pure i cantanti si divertono. Bravissimi i protagonisti (Marina Prudenskaja, Bruno De Simone, Marco Vinco, Dmitri Korchak); di buon livello le due “spallle” (Amanda Forythe, Riccardo Mirabelli). Frizzante la bacchetta di Umberto Benedetti-Michelangeli alla guida dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento.

E’ spettacolo che merita di essere ripreso e portato in tournée da teatri non di grandi dimensioni.

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