venerdì 29 agosto 2008

IL PICCOLO GRANDE FESTIVAL DI JESI OMAGGIA PERGOLESI, Il Velino 28 agosto

Dall’inizio del XXI secolo, gli appassionati di grande musica vanno all’inizio di settembre in una piccola città delle Marche, nota soprattutto per avere dato i natali a Federico II: Jesi. Vi sono anche nati due musicisti che hanno rivoluzionato la musica europea : Pergolesi e Spontini. E’ nato un piccolo grande festival dedicato ai due musiciati. Lo si è fatto una modesta iniezione di denaro dal Fondo Unico per lo Spettacolo, Fus, contributi dagli enti ed imprese locali. Pochi pensavano che avesse vita duratura: viaggia verso la decima edizione ed ha assunto un rilievo internazionale Dal 5 al 13 settembre 2008, in co-produzioni con il Festival di Radio France a Montpellier e l’Accademia della Pietà dei Turchini di Napoli, promette di portare alcuni dei suoi spettacoli in giro per l’Europa. Il tema è “opera prima, alle radici del genio”. Presenta “opere prime” non solo dei due compositori jesini ma anche di Mozart, Scarlatti, Soler, Vivaldi ed altri. L’evento centrale è la prima rappresentazione in tempi moderni de “La Salustia”, dramma per musica, composto da Pergolesi a 21 anni.
Si tratta in effetti di una prima mondiale poiché proprio quando l’opera stava per essere messa in scena, venne a mancare, alla vigilia della prima rappresentazione, il cantante per cui era stata scritta (il Nicolino). Dovette essere riscritta per più giovane , e meno abile, (Giocacchino Conti). In effetti, in quella che si è ascoltata a fine luglio al Festival di Radio France a Montpellier e si vedrà ed ascolterà a Jesi , viene eseguita la scrittura vocale originaria del lavoro. “La Salustia” segue i canoni dell’”opera seria”: passioni smisurate, calunnie, pure combattimenti con le fiere, ed immancabile lieto fine. Un’analisi della partitura documenta come in questa e nell’”opera seria” successiva (“Il Prigionier Superbo”) , Pergolesi facesse uno sforzo non solo di assimilare ma di rendere chiaro e trasparente il linguaggio dei musicisti allora all’avanguardia (Leo, Hasse, Vinci). In “Adriano in Siria”, visto ed ascoltato a Jesi l’autunno scorso e grande successo del festival di musica barocca di Beaune questo luglio, Pergolesi affronta tutte la opportunità che il “sistema melodrammatico” può offrire. Ne “L’Olimpiade” (che da Jesi è andato in una lunga tournée nel 2003) effettua una scelta stilistica intimista. Accanto a questo percorso nel teatro serio, ne svolge uno parallelo nella musica sacra (“Salve Regina”, “Stabat Mater”) e soprattutto nella commedia in musica (“”Lo’ Frate Innamoratu”, “La Serva Padrona”, “Livietta e Tracollo”, “Il Flaminio”). In tutte queste composizioni, anche le più religiose o le più esilaranti, pone al centro “il palpito dell’anima” (come ha acutamente scritto Francesco Degrada).
Dopo avere ascoltato “La Salustia” a Montpellier meno di un mese fa, un critico musicale americano a Montpellier, Michael Milenski, ha scritto, su “Seen and Heard International Opera Review”, ha scritto “le meraviglie non cessano di esistere”.Milenski è severo nei confronti della durata del lavoro (tre ore e mezzo con un breve intervallo- tipico per l’epoca) ma ne esalta la parte musicale e sottolinea le trovate dell’allestimento scenico. Molto positive le recensioni (delle rappresentazioni a Montpellier) su ODB Opéra Forum, un web francese dedicato alla lirica.
Ancora una dimostrazione che l’intelligenza paga. Rechiamocii a Jesi ed innaffiamo “La Salustia” con un buon Verdicchio.

2 commenti:

marzin ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
marzin ha detto...

Articolo apprezzabile, anche se non sono in grado di esprimere pareri. Ma devo fare un appunto: Jesi ha dato i natali solo a Pergolesi, mentre Spontini è nato (e morto) a Maiolati Spontini, un comune a pochi chilometri da Jesi.