venerdì 6 giugno 2008

ALITALIA INFORMAZIONI PARZIALI ED INUTILI ALLARMISMI COMPLICANO LA PARTITA L'Occidentale 6 giugno

ALITALIA INFORMAZIONI PARZIALI ED INUTLI ALLARMISMI COMPLICANO LA PARTITA



Nel pomeriggio del 5 giugno si è diffuso grande allarmismo in Alitalia a ragione di informazioni in parte vecchie e in parte parziali e di dichiarazioni fuorvianti di Walter Veltroni.
Il leader dell'opposizione ha dichiarato che “il Governo è in stato confusionale” in materia della strategia da seguire per il futuro della compagnia.
La dichiarazione è stata innescata da due “news”: i dati sul tracollo dei passeggeri rilevato in aprile (una riduzione del 25% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) e la possibile apertura di una procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea nei confronti del prestito-ricapitalizzazione del Governo italiano per dare tempo alla eventuale cordata pro-Alitalia di formarsi e prendere consistenza.
Esaminiamo queste “news” con cura. In primo luogo, i dati sul tracollo del traffico passeggeri – più eloquenti di quelli relativi al solo mese di aprile quelli afferenti al primo quadrimestre 2008 (-13, 4% rispetto allo stesso periodo del 2007) - sono il risultato non tanto degli avvenimenti dell’ultimo periodo quando della confusa e pasticciata non-procedura seguita dal dicembre 2006 (un percorso che ha fatto scappare tutti i pretendenti alle nozze con Alitalia ed ha fatto temere il fallimento della compagnia da un giorno all’altro).
Il Governo Prodi ed i sindacati hanno una responsabilità non secondaria nella complicata vicenda. Le prenotazioni aeree, di solito, si fanno con anticipo (specialmente quelle per gruppi); il dato di aprile e del primo quadrimestre 2008 rispecchia la situazione caotica del secondo semestre 2007. Non che il quadro degli ultimi giorni sia molto più rassicurante: data la situazione trovata, si sta cercando di mantenere in vita Alitalia per un certo lasso di tempo (c’è chi dice anche un anno) al fine di trovare un innamorato dotato di risorse finanziarie ed industriali.
In secondo luogo, la prima udienza del procedimento sul caso Alitalia verrà tenuta dalla Commissione Europea l’11 giugno. Non è scontato che la decisione sarà negativa, anche a ragione dell’atteggiamento assunto a propositivo di maxi-salvataggi bancari nel Regno Unito ed in Francia. Il Vice Presidente della Commissione (incaricato inoltre del settore trasporti) è Antonio Tajani. Anche se una volta a Bruxelles Tajani non riferisce più alle autorità italiane, è stato nominato alla Commissione con il portafoglio specifico dei trasporti proprio perché utilizzi tutta la propria conoscenza di regole comunitarie (acquisita in circa tre legislature al Parlamento Europeo) e la propria eloquenza per convincere i colleghi di come , nel contesto attuale, la strategia delineata da Roma sia la più sensata.
In caso non ci riesca, dal giorno della notifica del verdetto (non necessariamente l’11 giugno) Roma ha un mese per rispondere e quattro mesi per trovare (ed attuare) una soluzione; altrimenti, con la restituzione del prestito (dall’Alitalia all’erario e le sanzioni dell’Ue nei confronti dell’Italia) scatterà l’inevitabile procedura di commissariamento ed il probabile fallimento della compagnia.
Non siamo affatto fuori dal tunnel. L’allarmismo derivante dall’interpretazione artata di news imprecise non semplifica la situazione. La complica.

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