mercoledì 2 aprile 2008

LA VERITA’ E’ CHE NESSUNO VUOLE CHIUDERE CON AIR FRANCE, L'occidentale 2 aprile

Jean-Cyril Spinetta è uomo di cultura. Anche per questa ragione è stato a lungo direttore generale di una delle direzioni più critiche del Ministero dell’Istruzione d’Oltralpe. Conosce senza dubbio la bella pièce La Guerre de Troyes n'aura pas lieu di Jean Giraudoux che, nel 1935, anticipò, per certi aspetti, la catena di avvenimenti, un pò casuali un pò intenzionali che portarono allo scoppio della seconda guerra mondiale. Al pari dei negoziatori troiani ed achei che portavano la trattativa per le lunghe (sperando che Paride ed Elena si stancassero l’uno dell’altra, e viceversa, e che a Menelao, riavuta la moglie, le corna non pesassero poi tanto), i suoi negoziatori – come anticipato da L’Occidentale – stanno dilatando, oltre ogni aspettativa, il confronto con i sindacati che sembrava dovere essere breve e conciso . Si sarebbe dovuto concludere in una giornata, il 31 marzo, il Doppio V –DAY per Alitalia- ossia il giorno in cui tutte la parti in gioco Vanno a Vedere. La scadenza è stata spostata al 2 aprile . Ora non è più chiara a nessuno.

In parallelo, l’offerta doveva essere “definitiva e vincolante”. Ora, dopo le proteste di tutta la parte italiana e l’annuncio della possibile entrata in campo di altre cordate- un giorno viene fatta una piccola concessione ed il giorno seguente un’altra ancora. Questo Spinetta adesso pare piuttosto malleabile. A rendere la situazione ancora più complicata (ove ce ne fosse bisogno), si profila un nuovo ingresso sulla scena dell’Aeroflot: a Mosca hanno ormai imparato le delizie del mercato e, di conseguenza, insistono che una volta riaperta qualche procedura di merito comparativo, tutti coloro che hanno i requisiti di base hanno pieno titolo a parteciparvi.
Si parla della "necessità di approfondimenti tecnici". In effetti, Jean-Cyril Spinetta sarebbe al lavoro sulle possibili correzioni al piano di integrazione della compagnia italiana per venire incontro alle richieste dei sindacati, con misure atte a ridurre gli esuberi previsti, specialmente per i piloti e gli assistenti di volo, a rivedere la posizione sul cargo e specialmente a inserire nel “perimetro dell'offerta” gli stabilimenti Atitech di Napoli. In particolare, sul tavolo ci sarebbe l'ipotesi di anticipare al 2009, di un anno, l'ingresso nella flotta di Alitalia di un nuovo B777, che porta lavoro per 100 assistenti e 12 piloti. I tagli per i vecchi aerei Md80 potrebbero essere ridotti da 16 a 13, evitando di togliere lavoro a 60 assistenti e 30 piloti. La chiusura delle attività full-cargo resterebbe prevista al 2010, ma non come scelta definitiva: Air FranceKlm si potrebbe impegnare a far esaminare nel corso del 2009 ad un terzo, una advisor esterno, le prospettive per il settore, e solo successivamente prendere una decisione finale. Anche Atitech potrebbe rientrare nel perimetro dell'offerta: i francesi che non vogliono le attività di manutenzione pesante starebbero esaminando la possibilità di acquisire anche gli stabilimenti napoletani, fino ad oggi esclusi dal progetto Sul fronte delle attività di Alitalia oggi già deconsolidate sotto Az Servizi i franco-olandesi avevano già fatto una apertura ai sindacati includendo nell'offerta le attività di handling e manutenzione leggera di Fiumicino.

La mattina del 2 aprile si apre all’insegna della soddisfazione generale. I sindacati, in particolare, considerano di avere vinta una battaglia importante e di essere in dirittura d’arrivo verso un “accordo quadro” da sottoporre a referendum dei lavoratori. Spinetta si dice certo di avere allontano la minaccia Luthansa (vedi L’Occidentale del primo aprile). Prodi pensa di potere coronare il suo sogno e di chiudere la stagione a Palazzo Chigi come colui sotto il cui Governo si è privatizzata Alitalia.

In effetti, l’obiettivo di tutti (tranne Prodi) è uno solo: giungere alla data delle elezioni senza accordo per poterlo fare (se possibile) quando c’è il nuovo Esecutivo. Il gioco è così palese che sono patetici i sotterfugi per prolungarlo.

Però, proprio come ne La Guerre de Troyes n'aura pas lieu di Jean Giraudoux proprio mentre i negoziatori tergiversano nella convinzione che Paride ed Elena stiano per uscire da sotto le lenzuola, potrebbe partire per errore una freccia impazzita. Mettendo la parola fine al negoziato proprio quando nessuno vuole essere costretto a concluderlo.

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