sabato 15 marzo 2008

ANCORA UN ULTIMATUM PER ALITALIA MA IL VALORE CALA DA L'Occidentale del 15 marzo

Oggi, 15 marzo San Nicandro martire, patrono di Venero, il CdA Alitalia esaminerà l’offerta “definitiva e vincolante” dell’AirFrance-Klm per l’acquisto, tramite uno scambio di azioni ed un aumento di capitale, della malmessa compagnia di bandiera italiana. Gli storici dicono che San Nicandro era un valente soldato romano proveniente dalla Mesa (oggi parte della Bulgaria), pur se di stanza nella città molisana. Affrontò il martirio, piuttosto che abiurare la Fede a cui si era convertito.

Il CdA Alitalia dovrà dar prova di una forza analoga a quella del milite Nicandro. Infatti anche se l’offerta “definitiva e vincolante” non sarà resa nota al pubblico ed alla stampa prima dell’incontro con i sindacati (previsto per il 18 marzo) –secondo fonti AirFrance-Klm, testualmente “non verrà fatta alcuna comunicazione ufficiale”- è noto, negli ambienti del trasporto aereo e nei corridoi dei due dicasteri principalmente interessati che l’offerta “definitiva” sarà inferiore all’offerta preliminare ed alle aspettative Alitalia ( e dell’erario italiano), di due mesi fa, quando venne aperta la trattativa ufficiale. Tuttavia, anche e soprattutto a ragione della piuttosto scombinata e barocca di privatizzazione lanciata dal Governo Prodi il 6 dicembre 2006 e mai portata a termine seguendo regole e prassi internazionali (la lex mercatoria), ci si è messi in quello che gli economisti chiamano un “gioco ad ultimatum” in cui una delle due parti – quella più debole – non ha altra alternativa che accettare l’offerta e tentare di ottenerne miglioramenti al margine (quale un periodo di transizioni per alcune attività allo scalo di Malpensa). Il gioco è tanto più “ad ultimatum” in quanto il Governo Prodi (pur in carica soltanto per affari di ordinaria amministrazione) starebbe per varare un prestito ponte straordinario– non si sa quanto in linea con le regole europee in materia di aiuti di Stato- per fornire ad Alitalia la liquidità necessaria a sopravvivere qualche mese; ciò permetterebbe di fare considerare l’accordo tra la compagnia e AirFrance dall’Esecutivo che emergerà dalle ormai imminenti elezioni.

Veniamo ai contenuti dell’”offerta” quali ricavate in margine al Consiglio Europeo tenuto il 14 marzo a Bruxelles. L’offerta pubblica di scambio sui titoli Alitalia che potrebbe farsi sulla base di un prezzo inferiore a quello previsto inizialmente: si parla di un’offerta di 70 titoli Alitalia per uno AirFrance-Klm. Il valore finanziario dell’offerta sarebbe calato da 237 milioni di euro in dicembre ai 156 milioni di oggi. Ciò per due motivi: a) i mercati finanziari non hanno mostrato grande fiducia in Alitalia poiché da dicembre la azioni della compagnia hanno perso più del 20%: b) la grande conflittualità sindacale anche mentre si svolgeva la trattativa. Inoltre la riduzione dell'attività a lungo raggio di Alitalia e la soppressione di posti di lavoro rischiano di essere più pesante pesanti di quanto anticipato in dicembre. In questi ultimi giorni sono circolate molte voci sugli eventuali esuberi: una novità importante (sotto il profilo delle relazioni industriali) è che , oltre alle incertezze sugli 8500 dipendenti di Az Service, circa 500 piloti (una categoria molto forte e molto ben organizzata) verrebbero dichiarati in esubero poiché 32 passeggeri aerei e 5 cargo resterebbero a terra dal 31 dicembre 2008. AirFrance-Klm si impegna a cercare il consenso dei sindacati (è tradizione molto forte tanto in Francia quanto in Olanda), a mantenere l”identità della compagnia, a dare voce agl’italiani nel CdA della holding ed ad aiutare Alitalia non solo ad entrare nelle rotte e negli slots del maggior gruppo europeo di navigazione aerea ma anche a rafforzare il proprio ruolo come leader nazionale (ninché a mantenere Malpensa tra gli hub del nuovo conglomerato).
Se l’offerta verrà accettata dal CdA Alitalia (che non sembra abbia alternative concrete) dovrà, poi, essere oggetto di confronto con i sindacati, di approvazione del Governo in carica, di valutazione da parte dell'Antitrust e della Consob. I tempi richiesti porteranno a dopo le elezioni di aprile, quando ci sarà un nuovo Governo formalmente non vincolato dalle decisioni precedenti. Da un lato, dato che Alitalia è una società quotata, non potrà facilmente ribaltare le scelte del CdA. Da un altro, anche per il nuovo Governo il gioco Alitalia sarà comunque “ad ultimatum”.

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