giovedì 27 settembre 2007

LO STUDIO AMERICANO NON CANCELLI LE ILLUSIONI

Le mamme e le zie suggerivano di “cambiare area per qualche giorno” quando in procinto degli esami, si era troppo nervosi. E per Prodi, TPS e gli altri la finanziaria è un esami tra i più duri. Mentre in Italia, la sinistra “radical-reazionaria” starnazzava, Prodi (in compagnia di D’Alema, Dini e qualche altro) era a New York. Simpatica aria settembrina, una buona Del Monico Steak, quel brandy & soda caratteristico del bar dei delegati affacciato su Turtle Bay. E’ sbarcato con nuova energia a Roma per affrontare la lunga giornata verso la notte (parafasando il titolo dell’ultimo lavoro del Nobel Eugene O’Neill – a Broadway in queste settimane). Anche a motivo delle ripetute tirate d’orecchie de Il Tempo in meno di 18 ore ha messo in calendario per il 26 settembre la sessione di politica dei redditi, il confronto con le parti sociale, e la riunione del sinedrio dell’Unione.
Su cosa si è chiarito le idee? In primo luogo, il modello Link dell’economia mondiale, messo a punto dal suo vecchio amico l’87enne Lawrence Klein (nel 2002 suo ospite a Bologna) per l’Onu, ammonisce che il percorso è stretto: da un lato, le tensioni finanziarie minacciano di rallentare le economie Ocse (in particolare Usa ed Italia) mentre si sta accendendo una nuova ventata di inflazione (imperniata su materie prime e derrate alimentari). Occorre, quindi, resistere alle richieste di aumento della spesa . Gli obiettivi di mobilità sociale possono essere raggiunti (senza nuove spese) applicando il “Quaderno Bianco sulla Scuola” presentato a Roma il 21 settembre.
Cercare di aumentare le entrare innalzando le aliquote sulle rendite finanziarie farebbe danni: in volo, Prodi ha letto due documenti – uno dell’ONU, apparso sulla International Finance Review ed uno della Banca Mondiale , il Policy Research Working Paper N. 3882 : un ritocco all’insù della tassazione farebbe scappare capitali e frenerebbe il giù modesto flusso di investimenti diretti verso l’Italia. Sul fronte fiscale , quindi, si sta essenzialmente mettendo a punto una manovra (piuttosto complessa) per sgravare le famiglie a basso reddito di parte dell’Ici e delle spese per la manutenzione straordinaria del patrimonio immobiliare. da declinarsi, se possibile, con qualche piccola misura per la famiglia (un omaggio più mediatico che di sostanza al Family Day). Le risorse verrebbero trovate (come già fatto nel 1996-97) ritardando spese per grandi opere. In segno di dissenso, il Ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro ha preso parte ad un convegno bi-partisan organizzato, dalla Fondazione Formiche, alla Camera, la mattina del 26 settembre.
Cosa farà a fronte del “prode” Prodi la sinistra “radical-reazionaria”? E’ un gioco complesso a più tavoli ed a più livelli- John Nash (quello di “A Beautiful Mind”) parlerebbe di equilibrio dinamico da risolversi con un algoritmo molto complicato. Più della matematica, conta il timore di spezzare la fune (con caduta di Governo e eventuale fine di legislatura) e tornare ad essere soltanto “sinistra di lotta”. Senza incarichi per gli amici e gli amici-degli-amici, voli gratis, barbiere e buvette. Anche i “radical-reazionari” diventano presto una casta presto. E’ l’asso nella manica di Prodi. Secondo gli ultimi spifferi di Palazzo Chigi, la “manovra” ammonterebbe a 10.575 milioni di euro di cui 6.050 milioni attraverso il maggior gettito fiscale e 4.525 milioni attraverso i tagli di spese. I secondi sono in gran parte un’illusione ottica. Il primo dipende , in parte, da una crescita ipotizzata a livelli molto più elevati (1,7%) di quelli realisticamente stimabili (1-1,3% del pil) e in parte dalla speranza che proseguano ancora gli effetti delle misure sulle entrate approvate nella precedente legislatura.

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