giovedì 24 maggio 2007

I FONDI PENSIONE VANNO A CACCIA DI VIRTU'

Con l’attesa espansione dei fondi pensione (anche e soprattutto a ragione dell’utilizzo del tfr per alimentarli), si porrà anche in Italia il problema di come assicurare che gli accantonamenti di lavoratori ed imprese per la terza età non vengano investiti in attività peccaminose (tabacco, alcol pesanti, gioco d’azzardo, ove non peggio) ma in attività virtuose, o quanto meno di imprese “socialmente responsabili” (che non sfruttino il lavoro minorile nel terzo mondo ma impiegano i loro utili anche a beneficio della collettività). E’ già una caratteristica dei maggiori fondi pensione americani come quello dei dipendenti pubblici della California (le cui attività finanziarie sfiorano l’equivalente gli 800 miliardi di euro) o quello degli insegnanti (300 miliardi di euro). Questi ed altri maxi-fondi pensione hanno stabilito “codici etici” ; le imprese che non seguono detti codici, non possono fruire dei loro investimenti: è successo per un decennio alla Nike accusata di utilizzare subappaltanti dei Paesi in via di sviluppo che non osservavo i trattati fondamentali dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sottoscritti dagli Usa e da gran parte dei Paesi in via di sviluppo. In aggiunta, l’indice Domini (che segue l’azionario di 400 imprese considerate socialmente responsabili) sostiene che la virtù rende: da quando è stato creato 16 anni fa, i suoi rendimenti annuali medi sono costantemente a quelli delle imprese quotate dell’indice Standard & Poor 500.

Ma chi conferisce il certificato di buona condotta e di responsabilità sociale (in breve di virtù) che consente di entrare a far parte dell’indice Domini ( e di essere apprezzato da fondi pensione ed altri investitori istituzionali)?

L’indice Domini è uno dei prodotti della KLD Research and Analytics , una società di consulenza di Boston che, negli ultimi tre lustri, è diventata, in materia, la fonte ufficiale della saggezza in materia e, soprattutto, è giunta ad annoverare tra i 420 propri clienti i “grandi” del mercato (maggiori investitori istituzionali, fondi pensione, intermediari finanziari e via discorrendo). Come si ottiene il diploma di virtù? KLD dispone di una quarantina di ricercatori, in gran parte giovani socio-economisti ed analisti finanziario, che lavorano, in gran misura, su fonti secondarie: le relazioni a supporto di bilanci preventivi e consuntivi delle spa quotate, inchieste giornalistiche, rapporti da volontari volenterosi da vari Paesi ed anche blogs. Un po’ come fa Transparency International per produrre ogni anno classificazioni di Paesi in base alla trasparenza delle procedure ed alla onestà dei politici e della pubblica amministrazione. In questo modo gli smart kids (ragazzi intelligenti) di KLD dicono di passare in rassegna 3000 imprese quotate con attività nei cinque continenti.

Per chi si intende di metodologia statistica, il metodo è quanto meno approssimativo. La virtù, in breve, è come la bellezza del noto proverbio britannico: sta negli occhi di chi guarda.

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