mercoledì 25 aprile 2007

HIGH TECH E SENSUALE LA TRAVIATA DI ZEFFIRELLI

A 84 anni Franco Zeffirelli si è preso una rivincita nei confronti della fredda accoglienza alla discutibile “Aida” scaligera con un nuovo allestimento di “La Traviata” di Giuseppe Verdi, quasi contemporaneamente a Roma (dove resterà in scena sino al 3 maggio, ma si annunciano repliche aggiuntive ed una ripresa il prossimo anno) ed a New York (dove il management del Metropolitan ha dichiarato l’intenzione di replicarlo ogni anno per i prossimi 25 anni). La lettura è leggermente differente (pure a ragione dei limiti tecnici del palcoscenico romano). Nella capitale, la vicenda del triste amore di Violetta ed Alfredo (contrastato dal padre del ragazzo, Giorgio) è mostrato in flashback (la morte di Violette è presentata durante l’ouverture) mentre a New York si segue lo svolgimento convenzionale. In ambedue le versioni, l’impianto scenico (altamente tecnologico, impostato su una struttura unica a tre livelli, sipari, scene dipinte e proiezioni) e gran parte degli interpreti sono gli stessi (a Roma si alternano 3 cast). In Italia, grazie ad un sistema ad altissima definizione sia per il video sia per l’audio , la “prima” del 20 aprile è stata seguita in diretta da 12.000 spettatori in una ventina di sale di provincia – un’attività che il teatro della capitale vuole ripetere per aumentare la fruizione degli spettacoli ed attirare nuovo pubblico.
Lo spettacolo è grandioso e curato nei minimi dettagli (anche in vista della sua programmazione pluriennale). La vicenda non viene attualizzata ai giorni nostri (come in edizioni recenti) ma calata nella metà Ottocento. Abili i giochi di luci e di colori che rispecchiano partitura e stati d’animo: al secondo atto al verde luminoso del giardino si passa al rosso ed al nero della festa ed al un grigio e bianco spettrale del concertato finale. La caratteristica di questa ottava “Traviata” di Zeffirelli è la carica sensuale: baci ed amplessi dominano il rapporto tra i giovani protagonisti . Quindi, anche Gianluigi Gelmetti offre una concertazione sensuale della partitura, dilatandone i tempi nei momenti chiave. Ha entusiasmato il pubblico, alla “prima”, Angela Gheorghiu (Violetta): per i critici ha solo mostrato di essere un soprano lirico spinto di agilità con grande dimestichezza per il ruolo. Le vere sorprese sono state Vittorio Grigòlo (Alfredo), aitante trentenne dal timbro chiaro e virile e di grande presenza scenica ed il 71nne Renato Bruson, la cui voce non ha più lo smalto di un tempo ma tanto calato nel personaggio di Giorgio che ha bissato l’aria del secondo atto. Venti minuti di applausi al termine dello spettacolo.



La Traviata- melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave musica di Giuseppe Verdi
Regia e scene: Franco Zeffirelli.
Costumi: Raimonda Gaetani.
Maestro concertatore e direttore d’orchestra: Gianluigi Gelmetti
Protagonisti: A. Georghiu/Irina Lungu/Myrtò Papatanasiu/Anna Rita Talento, Vittorio Grigòlo/ Marius Brenciu/ Alfredo Postilla; Renato Bruson/Paolo Coni/ Dario Solari.
Al Teatro dell’Opera di Roma sino al 3 maggio. Un allestimento analogo entra in repertorio al Metropolitan di New York.

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